Scuole a Viadana, "sbagliata
decisione sulla frequenza al 100%"
“Ridurre le persone in un luogo (negozi, mezzi pubblici, bar, scuole, ecc.) è tutt'altra cosa che far entrare tutti un giorno e nessuno il giorno dopo. In questo modo gli alunni in frequenza (come gli insegnanti e gli operatori scolastici) sono molto più a rischio!”.
Ha destato qualche perplessità la decisione nelle scuole superiori di Viadana, riaperte dopo il passaggio in zona arancione da lunedì scorso, di applicare la riduzione al 50% della frequenza degli alunni per ciascuna scuola, optando però per la frequenza al 100% degli alunni in metà scuole a turno. In questo modo si riduce sì la presenza sui mezzi pubblici (vanno a scuola gli studenti di metà istituti), ma poi all’interno del locale scuola non si ha una riduzione delle presenze (tutti gli studenti di quell’istituto sono presenti).
Una decisione definita da alcuni cittadini fuori logica: “Ridurre le persone in un luogo (negozi, mezzi pubblici, bar, scuole, ecc.) è tutt’altra cosa che far entrare tutti un giorno e nessuno il giorno dopo. In questo modo gli alunni in frequenza (come gli insegnanti e gli operatori scolastici) sono molto più a rischio!”. A sottolinearlo, tra gli altri, con un post sul proprio profilo Facebook è Stefano Rocchi, da anni impegnato politicamente a civicamente a Viadana e portavoce otto anni fa della civica Portanuova.
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