Beni durevoli: crollo di acquisti
in Lombardia, a Cremona -11,9%
Fanno peggio Como (-12,9%), Lecco (-13,0%), Varese (-13,1%), Mantova (-13,2%), Pavia e Lodi (entrambe -13,3%) e, infine, Monza e Brianza (-14,2%).
Il crollo del mercato dell’auto (-22,2% di spesa da parte dei privati nel segmento del nuovo e -14,7% in quello dell’usato) trascina al ribasso la spesa in beni durevoli delle famiglie lombarde nel 2020: il calo del 12,7% rappresenta la flessione più ampia (-10,3% la media nazionale) rilevata dall’Osservatorio dei Consumi Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia.
Al contrario, il comparto dell’information technology fa segnare una straordinaria accelerazione del 28,8% sull’onda della digitalizzazione degli ambienti domestici innescata dalla trasformazione in chiave smart del lavoro e dello studio.
Le province con una dinamica migliore della spesa complessiva in durevoli rispetto alla media lombarda sono Sondrio (-10,3%), Brescia (-11,8%), Cremona (-11,9%) e Bergamo (-12,0%), mentre Milano è perfettamente in linea con il dato regionale (-12,7%).
Fanno peggio Como (-12,9%), Lecco (-13,0%), Varese (-13,1%), Mantova (-13,2%), Pavia e Lodi (entrambe -13,3%) e, infine, Monza e Brianza (-14,2%).
In termini di spesa, secondo i calcoli dell’ Osservatorio Findomestic, nel 2020 una famiglia lombarda ha destinato all’acquisto di beni durevoli 2.696 euro, vale a dire 348 euro in più rispetto alla media nazionale. Il primato spetta a Monza-Brianza che, con 2.960 euro per famiglia, occupa il terzo posto nella graduatoria di tutte le province italiane, preceduta da Modena e Trento.
Decima nella classifica nazionale è Varese (2.874 euro), seguita da Cremona (2.827 euro), Lodi (2.814 euro), Como (2.802 euro), Lecco (2.726 euro) e Pavia (2.723 euro). Al di sotto della media regionale si collocano Mantova (2.672 euro), Brescia (2.667 euro), Milano (2.606 euro), Bergamo (2.585 euro) e Sondrio che, con 2.412 euro, è 54esima nella graduatoria delle 107 province italiane.
CREMONA NEL DETTAGLIO – Nel 2020 il reddito pro capite dei cremonesi ha subito una contrazione dell’1,7% slittando a 20.945 euro: una perdita contenuta rispetto alla media regionale del 2,5%. I dati dell’Osservatorio Findomestic dimostrano che la spesa per beni durevoli in provincia di Cremona è scesa a 443 milioni (ovvero 2.827 euro a famiglia) con un arretramento dell’11,9%.
La parte del leone è toccata all’IT con un’accelerazione del 27,8% che ha spinto il mercato a quota 15 milioni. Bene anche le vendite di elettrodomestici (+2,6% per 31 milioni totali) e di elettronica di consumo (+5,1% per 13 milioni). Negativo l’andamento di tutti gli altri comparti, in particolar modo quello dei motori: -21% per le auto nuove con una spesa di 121 milioni, -11,9% per le auto usate con un giro d’affari di 120 milioni, -6,1% per i motoveicoli con un fatturato di 10 milioni. Tra i flop anche i mobili (-12,2% per 97 milioni complessivi) e la telefonia (-4,7%), peggior risultato in regione, per 37 milioni totali).
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