Politica

Rive Gauche a Cremona per la
Sanità pubblica e per l'Oglio Po

C'era Rive Gauche a Cremona ieri mattina a manifestare per la sanità in piazza Stradivari a Cremona. A difesa della sanità pubblica e per il rilancio dell'Oglio Po

CREMONA – “La Salute non è una merce. La Sanità non è un’azienda”.

C’era Rive Gauche a Cremona ieri mattina a manifestare per la sanità in piazza Stradivari a Cremona. A difesa della sanità pubblica e per il rilancio dell’Oglio Po. Un drappello presente – nel rispetto di tutte le restrizioni Covid – ed autocertificato secondo l’Art. 1° Comma 9 Lettera I del DPCM del 25/10 – Partecipazione a presidio statico -. Nessuna partecipazione non autorizzata dunque.

Il gruppo Casalasco – da sempre in prima linea a difesa del nosocomio casalasco viadanese – ha voluto far sentire la propria presenza.

La piattaforma rivendicata è quella espressa qualche giorno fa.

Il depotenziamento costante del nostro ospedale – avevano spiegato i referenti di Rive Gauche – è il risultato della politica sanitaria Lombarda che ha continuato a finanziare la sanità privata a discapito di quella pubblica, così che negli anni sono arrivati meno soldi, dirottati sull’ospedale maggiore di Cremona e a noi dell’Oglio Po sono rimaste le briciole.

Il modello sanitario Lombardo ha fallito e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Da tempo siamo vigili sui segnali negativi che arrivano dai vertici di Asst Cremona nei confronti del nostro ospedale, tagli e poca valorizzazione della professionalità del personale, ormai siamo considerai un’appendice dell’ospedale Maggiore di Cremona.

In questo periodo di pandemia, il nostro ospedale ha dimostrato, ancora una volta, quanto sia necessario e fondamentale per il territorio, grazie anche alla sua posizione strategica di ospedale di confine.

Per questi motivi denunciamo con forza una situazione diventata ormai inaccettabile, sia a livello regionale che locale, a riguardo ci stiamo già mobilitando con il Coordinamento Lombardo per il diritto alla salute.

Oggi l’ospedale è poco attrattivo per il personale sanitario stesso, che non vede prospettive di crescita e nemmeno il dovuto rispetto; medici che non vengono valorizzati, lavoratori del comparto stanchi di affrontare turni pesanti, di rinunciare a riposi e ferie, di lavorare per una struttura il cui destino è incerto da anni: Regione Lombardia, attraverso i dirigenti che, di volta in volta ha nominato, ha chiuso il Punto Nascita, ginecologia esegue solo piccoli interventi e il medico ginecologo non è più reperibile h24, che significa che se una donna gravida non si sente bene la sera o il fine settimana, deve andare sino all’ospedale di Cremona (assurdo!).

Pediatria attualmente non accetta ricoveri perché il personale è prestato al centro vaccinali e questo ci spaventa in particolar modo, perché temiamo in una chiusura definitiva delle degenze anche dopo l’emergenza vaccini.

La struttura di ortopedia, con grandi competenze e potenzialità, attende da diverso tempo, il ripristino del primariato; lunghe sono liste di attesa per visite ed esami ambulatoriali che costringono i cittadini a rivolgersi ai centri privati e così chi non ha le possibilità economiche che fà? Rinuncia a curarsi.

Il famoso Ambito Distrettuale Interaziendale che doveva coordinare tutto il comprensorio Oglio Po con la regia di ATS Valpadana, ovviamente non è mai decollato, volontà o incapacità ? o tutte e due ? intanto abbiamo perso anni preziosi.

Quante promesse disattese, quante prese in giro. Vogliamo essere chiari e diretti con i cittadini: anni di mancati investimenti da parte del governo Regionale targato Lega Lombarda – Forza Italia – Fratelli d’Italia e le scelte errate da parte dei dirigenti nominati dalle stesse forze politiche, sono finalizzate a chiudere il nostro ospedale o a trasformarlo in un altro tipo di struttura o, peggio ancora, a venderlo a privati;

Servono investimenti in personale e attrezzature e servono subito.

Chiediamo che le forze politiche che governano la regione e hanno nominato i vertici delle due Asst di Cremona e Mantova e Ats Valpadana, cambino idea, si ricredano e si impegnino a salvare Oglio Po e con lui un intero territorio, vogliamo farci curare nel nostro ospedale e vogliamo che tutto funzioni per il meglio, paghiamo salatissime tasse per avere tutto ciò.

Serve una più ampia mobilitazioni che comprenda anche i rappresentanti politici del territorio appartenenti al centro destra, per chiedere, assieme, che si cambi rotta. Le forze politiche che non lavoreranno per tutelare e rilanciare Oglio Po e difendere così il nostro territorio, avranno sulla coscienza le sorti del nostro ospedale e se ne assumeranno tutte le responsabilità”.

N.C.

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