Terapie intensive lombarde,
"si avverte una frenata"
A tracciare il quadro è Giuseppe Foti, coordinatore regionale Siaarti (Società italiana anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva) Lombardia.
“Qual è la situazione nelle terapie intensive lombarde? I ricoveri di pazienti Covid gravi continuano ad aumentare, ma di meno. Questo rallentamento della crescita ci dice che si vede la vetta, che ci stiamo avvicinando al picco, atteso fra una-due settimane. Suppongo dunque che avremo ancora una fase espansiva che durerà una quindicina di giorni e che richiederà di aprire ancora nuovi posti in terapia intensiva e poi dovrebbe cominciare la discesa”. A tracciare il quadro è Giuseppe Foti, coordinatore regionale Siaarti (Società italiana anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva) Lombardia.
“Va considerato – ricorda il rianimatore – che le terapie intensive hanno sempre un ritardo nell’andamento rispetto a quello che si vede nei pronto soccorso e alla positività dei tamponi. Gli accessi ai nostri reparti salgono per ultimi e si conferma anche nella terza ondata una situazione critica però nell’ultima riunione che abbiamo avuto è emerso che finalmente nella curva di salita dei ricoveri si vede un flesso: la pendenza sta diminuendo. Significa che i numeri aumentano sempre, ma di meno. E questo messaggio è molto importante perché, finché la linea va su dritta non sai mai quando finisce”.
Ora è più chiaro anche lo scenario più complessivo, osserva Foti: “Si intravede la possibilità di cavarcela con un numero fra i 900 e i mille ricoverati nelle terapie intensive che somiglia a quello della seconda ondata. E’ una previsione ragionevole, che due settimane fa non avremmo potuto fare. E se si mettono insieme questi dati con l’esperienza passata delle zone rosse, possiamo dire che le misure di contenimento funzionano, lo abbiamo capito. Fermo restando che non ci competono decisioni di questo tipo, è evidente che più contieni e più stringi, più la fase pandemica si attenua. E come nelle altre ondate siamo ottimisti che le misure messe in campo riescano a bloccare l’ascesa, a farci raggiungere il picco e anche a favorire la caduta, una riduzione che in questo momento non c’è ancora ma pensiamo ci sarà a breve”.
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