Economia

Settore benessere, Cna Lombardia:
"Incomprensibili le chiusure"

"Un comparto che rispetta le regole, che l’Inail certifica con pochissimi contagi. Un comparto che va fatto riaprire e lavorare. In questo caso i sostegni non ci interessano, dove le regole e la prudenza ci dicono che si può lavorare”.

Cna Lombardia interviene a difesa delle attività del comparto “benessere”. L’organizzazione infatti ha chiesto alla giunta del Consiglio regionale un intervento a tutela delle attività del settore. In una lettera all’assessore allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, e al presidente della IV commissione in Consiglio regionale, Gianmarco Senna, Cna ha segnalato l’incomprensibile posizione di chiusura del governo su un comparto caratterizzato, ancora più in epoca Covid – 19, da elevati standard di sicurezza igienico-sanitaria.

La scarsa attenzione riservata a questa popolazione di imprese ha risvolti negativi che vanno ben oltre la già grave perdita economica per i titolari: l’abusivismo – che emerge con forza ancora maggiore proprio nel momento in cui i centri estetici e i saloni di acconciatura sono chiusi – rappresenta un rischio sanitario non quantificabile. Riaprire le attività della filiera, secondo Cna, è la precondizione per arginare l’abusivismo, vera e propria piaga economica e sanitaria in questo delicato momento pandemico.

Il presidente regionale di Cna, Daniele Parolo, commenta così la situazione: “Un comparto da quasi 2 miliardi di euro nella sola Lombardia, 6 miliardi a livello nazionale, con 250mila occupati. Un comparto che rispetta le regole, che l’Inail certifica con pochissimi contagi. Un comparto che va fatto riaprire e lavorare. In questo caso i sostegni non ci interessano, dove le regole e la prudenza ci dicono che si può lavorare”.

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