Le Architetture Impossibili di
Montanari: c'è pure Sabbioneta
La volontà è, per Montanari, quella di obbligare lo sguardo a fermarsi, a non dare più per scontate costruzioni che ormai fanno parte del nostro Dna e che dunque tendiamo a ignorare, nonostante la loro bellezza. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
SABBIONETA – Ha lavorato per anni allo studio di architetture che sono prima di tutto un patrimonio della nostra storia e della nostra cultura. Poi ha abbozzato accostamenti arditi e imprevisti, che però nello spazio di un unico fotomontaggio creano indubbiamente suggestioni.
L’ultimo lavoro di Marialuisa Montanari, architetto classe 1983 di Pavia ma residente a Milano, pubblicato anche sul Corriere della Sera, ha preso spunto dal nostro territorio comprensoriale e, naturalmente, da Sabbioneta. La troviamo in un paio delle sue “Architetture impossibili”: la prima mescola il Duomo di Milano con i gradoni del Teatro all’Antica della Città Ideale di Vespasiano Gonzaga; la seconda invece mixa la parte superiore sempre del teatro sabbionetano dello Scamozzi con uno scorcio della collezione Peggy Guggenheim a Venezia.
Perché la piccola Sabbioneta accostata a colossi dell’architettura italiana? La volontà è, per Montanari, quella di obbligare lo sguardo a fermarsi, a non dare più per scontate costruzioni che ormai fanno parte del nostro Dna e che dunque tendiamo a ignorare, nonostante la loro bellezza. E anche Sabbioneta rientra in questa cerchia.
Giovanni Gardani