Politica

Po navigabile, Forattini e
Piloni (Pd): "Ora o mai più!"

Quando un fiume è un grande fiume? Una delle discriminanti più credibili è la navigabilità. Certo, le fotografie al tramonto sul corso d'acqua sono suggestive, ma il fiume dev'essere via di comunicazione così come lo sono i grandi corsi d'acqua europei come il Tamigi, il Reno il Volga ed il Danubio.

Quando un fiume è un grande fiume? Una delle discriminanti più credibili è la navigabilità. Certo, le fotografie al tramonto sul corso d’acqua sono suggestive, ma il fiume dev’essere via di comunicazione così come lo sono i grandi corsi d’acqua europei come il Tamigi, il Reno il Volga ed il Danubio”. In tal senso si è discusso sulla funzione del Po in Regione Lombardia.

“L’audizione che si è tenuta questa mattina al Pirellone, in commissione Territorio, in merito al progetto di completamento del Sistema Idroviario padano-veneto attraverso la costruzione del canale navigabile Pizzighettone-Milano, è stata l’occasione, per i consiglieri regionali del Pd Matteo Piloni e Antonella Forattini, di tornare a ribadire l’importanza strategica della navigabilità del fiume Po non solo per i territori direttamente interessati, ma per tutta la Regione Lombardia e il nord Italia.”

Anche su questo tema l’opposizione DEM è molto critica nei confronti delle decisioni prese dalla Giunta: “All’interno della prima bozza del PNRR non erano previste risorse per la navigabilità fluviale. Un’assenza molto grave che non corrisponde invece agli obiettivi stessi delle risorse del Recovery – sottolineano i consiglieri – Questa deve essere l’occasione per rinsaldare lo sforzo bipartisan e farle inserire nel prossimo piano, per portare avanti il progetto dell’idrovia padano-veneta e la navigabilità delle merci sul fiume Po, proprio come richiesto dal nostro ordine del giorno al bilancio dello scorso dicembre che tanto aveva fatto discutere e che era comunque stato approvato: attuare il progetto di regimazione per renderlo navigabile 365 giorni l’anno, attraverso la sistemazione a corrente libera tra Cremona e la foce del Mincio, e sfruttando le potenzialità del porto fluviale di Cremona”.

“Con quel documento ci interessava far ripartire la discussione sull’occasione irripetibile del Recovery Fund – aggiungono i consiglieri – infatti sono seguite diverse interlocuzioni tra Regione Lombardia, Aipo e le Autorità di Bacino”.

“Per dovere di chiarezza – specificano Piloni e Forattini – l’ordine del giorno parlava di ‘sistemazione con regimazione’ o ‘bacinizzazione’, in quanto riprendeva gli accordi tra l’allora Provincia di Cremona e Regione Lombardia inseriti nell’accordo quadro territoriale per lo sviluppo (Aqst). Un’ipotesi del tutto superata in questi anni, grazie agli studi e a un progetto di Aipo che prevede appunto la corrente libera e che risulta molto più funzionale e più rispettosa dell’ecosistema del nostro fiume e, anche per questo, sostenuta dai sindaci del territorio”.

“L’audizione di oggi aggiunge un altro tassello su cui concentrare e far convergere tutte le forze, perché dobbiamo potenziare il collegamento tra Cremona e Foce Mincio, sfruttando le potenzialità del porto di Cremona. Se ne parla da anni, ma se non si riesce ora, non si riuscirà mai più – concludono Piloni e Forattini – Questa è un’occasione troppo importante non solo per il territorio, ma per tutta la Regione Lombardia e per tutto il nord del nostro paese. Ci auguriamo che ciascuno faccia la propria parte”.

A.S.

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