Bozzolo, giovedì Santo, intensa
omelia di don Luigi Pisani
Don Luigi Pisani ha pronunciato una lunga intensa omelia confidandosi davanti al microfono come mai aveva avuto modo di fare in precedenza
BOZZOLO – Il Giovedì Santo rappresenta una ricorrenza che porta tristezza e mestizia per gli eventi che di li a poco avrebbero condotto il Salvatore a morire sulla Croce.
Se questo sentimento pervade il cuore di tutti i Cristiani lo è sopratutto per il parroco di Bozzolo che ha approfittato della serata per parlare con il cuore in mano ai suoi parrocchiani.
Don Luigi Pisani ha pronunciato una lunga intensa omelia confidandosi davanti al microfono come mai aveva avuto modo di fare in precedenza.
A qualcuno è venuto in mente di azzardare un confronto con don Primo Mazzolari le cui registrazioni sonore fanno sempre venire i brividi e nel cui, medesimo ruolo oggi don Luigi si ritrova ad esercitare la missione pastorale. Provocando in lui sensazioni di sorpresa, turbamento e grande emozione.
Nel silenzio assoluto dei molti fedeli in ascolto il prete ha raccontato la storia della sua vita religiosa partendo dai tempi del Seminario per arrivare ai giorni nostri. E lo ha fatto ricordando l’amore e l’attaccamento nato ogni volta nei confronti della gente in mezzo alla quale veniva mandato. Senza tuttavia nascondere i sentimenti e gli aspetti sfuggenti che certe scelte nell’ambiente religioso potevano generare.
“Studiavo da prete nel periodo del Concilio Vaticano II e le mie posizioni ideologiche insieme a quelle di altri seminaristi mi portarono a subire contrasti da parte dei vertici di allora che mi dissero di avere già avuto un don Primo Mazzolari e di non volerne avere un altro. Nominato prete venni mandato in una zona considerata rossa come Dosolo dove rimasi 25 anni venendo poi tolto senza tante spiegazioni.
Dopodichè è cominciata l’esperienza presso una Comunità a cui sono tutt’ora legatissimo, quella di Rivarolo del Re, Brugnolo, Villanova per altri vent’anni.
Una sera di Pasqua sento suonare il campanello e con enorme sorpresa mi sono ritrovato davanti il vescovo, Monsignor Antonio era venuto a farmi gli auguri annunciandomi che da li a poco avrei iniziato una nuova avventura a Bozzolo.
Una decisione che mi lasciava stupefatto ricordando come agli inizi della carriera religiosa proprio ispirandomi a don Primo avessi percepito qualche dissenso.
Adesso invece venivo mandato nella stessa Parrocchia da dove ha preso l’avvio delle iniziative per il processo di Beatificazione e dove ancora risuonano le sue parole e i suoi messaggi”.
Davvero un segno straordinario di quanto potente e imprevedibile sia il segno Divino oltre il quale don Luigi non ha voluto andare. Ritirandosi, a conclusione della celebrazione liturgica, nella cappelletta a fianco pregando in ginocchio davanti al tabernacolo in cui il Corpo di Cristo rimarrà per i successivi giorni di lutto prima della Resurrezione.
Ros Pis