Cronaca

Carlotta Broglio, una fotografa
di moda al museo del Bijou

Questi quindi gli obiettivi del suo progetto formativo, che si traducono in una risorsa preziosa per il museo e le sue collezioni. In attesa di poterle di nuovo mostrare al pubblico...

CASALMAGGIORE – Una fotografa di moda al Museo del Bijou. Carlotta Broglio, milanese di 30 anni, ha scelto la piccola realtà museale di Casalmaggiore per il suo tirocinio del corso di Fashion Archive and Heritage Management organizzato da AFOL Moda di Milano.

Laureatasi nel 2014 in Incisione Calcografica presso l’Accademia di Brera, Carlotta ha poi frequentato corsi e master di fotografia, illustrazione e graphic design, specializzandosi nel 2017 in Fotografia di Moda: numerose le esperienze maturate in questo settore (sono tutte elencate sul suo sito www.carlottabroglio.com), ma Broglio non smette di studiare e approfondire.

Il corso che sta frequentando da quasi due anni forma una figura professionale innovativa nel campo della moda, capace di incrociare competenze di tipo tecnologico, come la fotografia e la digitalizzazione per la realizzazione di un archivio, con una preparazione multidisciplinare e trasversale a tutti i comparti del settore, in grado di analizzare e organizzare i documenti e i prodotti dell’impresa di moda, quindi disegni, tessuti, campionari, abiti, accessori, ecc.

Ma quali motivazioni l’hanno spinta a lasciare Milano e la sua famiglia per fermarsi sino alla fine di maggio a Casalmaggiore e per mettere a disposizione del Museo del Bijou la sua bravura? “A dicembre 2019 ho iniziato il corso di Fashion Archive and Heritage Management presso Afol Moda a Milano. Durante il corso ho avuto il piacere di conoscere la docente e storica del gioiello Bianca Cappello che nelle sue lezioni e nelle sue pubblicazioni ha sempre parlato della produzione industriale di oro matto di Casalmaggiore, del Museo del Bijou e della sua collezione.

Sono appassionata di storia (usi e costumi) e di storia della moda: quella del gioiello mi ha particolarmente affascinato, e quindi l’idea di fare un’esperienza nell’unico museo di bigiotteria italiana che raccontasse anche parte della nostra storia industrale tra la fine dell’Ottocento e gli anni ’70 del Novecento mi ha incuriosita molto”.

Coordinata dalla responsabile del tirocinio Michela Vietri, Broglio non si è fatta spaventare dalla distanza: per effettuare in loco il suo tirocinio ed evitare continue trasferte, ha affittato un monolocale nella nostra città e da metà marzo ha dato una svolta alla sua vita. Soddisfatta della scelta? “Quando ho visitato il Museo del Bijou per la prima volta con Letizia Frigerio, sono stata sopraffatta dalla bellezza dei materiali e dalle storie racchiuse in ogni bijou. Oltre ad arricchire le mie conoscenze sulla storia del gioiello, il mio obiettivo per questo tirocinio è quello di riuscire a condividere queste storie, valorizzandole attraverso una pianificazione di archiviazione, di comunicazione social e una campagna fotografica sia funzionale (per catalogo e sito) sia creativa”.

Questi quindi gli obiettivi del suo progetto formativo, che si traducono in una risorsa preziosa per il museo e le sue collezioni. In attesa di poterle di nuovo mostrare al pubblico…

Letizia Frigerio

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