Biogas, Gardini risponde a
Cerioli: "Biometano sbagliato"
"La fermentazione aerobica è economia circolare, un prodotto finale che è destinato alla combustione o trasformazione in metano (con queste modalità) non è economia circolare"
COMMESSAGGIO – Risponde Luigi Gardini (NOI, Ambiente e Salute) alla difesa di Alex Cerioli degli impianti a biogas. Era stato proprio l’imprenditore a chiamare in causa gli ambientalisti che – nei giorni del nucleare – avevano lodato il biogas proprio di Cerioli. Tempi e soprattutto lavorazioni diverse.
“Raccolgo volentieri – scrive Luigi Gardini – l’arringa di quell’imprenditore che vuole realizzare un grosso doppio impianto di biogas-biometano a Commessaggio e che afferma: “Ricordo che 10 anni fa durante il dibattito sul nucleare i promotori di questo stesso Comitato visitavano regolarmente e promuovevano il mio impianto di biogas indicandolo come fonte alternativa per produrre energia ecologica e sostenibile”.
Anche io ero tra quelli, avevamo sinceramente aspettative radiose nei confronti della nuova tecnologia del biogas. Nasceva qualche impianto di piccole dimensioni funzionale allo smaltimento per lo più dei liquami di allevamenti bovini o suini e di altri sottoprodotti agricoli delle locali aziende di trasformazione dei pomodori, delle barbabietole o di altri sottoprodotti quali meloni, angurie, ortaggi andati a male.
Insomma, c’era la spinta per trovare una soluzione all’annoso problema del recupero delle deiezioni di grosse porcilaie e allevamenti di bestiame che diversamente creavano grossi problemi di inquinamento. Non ultimo il fine positivo di produrre energia.
Inizialmente c’è stato un miraggio di sostenibilità ambientale legato soprattutto alle dimensioni e all’alimentazione di tali impianti. Ma come sa bene questo imprenditore, ciò che non è accaduto in altri paesi più ambientalmente e civilmente evoluti, in Italia invece questa opportunità ecosostenibile si è trasformata solo in una opportunità economica legata agli incentivi sottratti dalle nostre bollette (oneri di sistema).
Per cui in 10 anni si è passati da pochi piccoli impianti a centinaia di impianti per provincia di mega dimensioni, dall’utilizzo di scarti locali alla monocoltura di mais o triticale in grandi estensioni a scapito della produzione agricola di cibo di qualità(se andiamo avanti così mangeremo solo cibo cinese), con massiccio uso di pesticidi, diserbi e di acqua.
Senza contare l’ insostenibile spostamento energivoro su gomma di sottoprodotti da tutta Italia per alimentare il biometano. Si è passati poi ad uno smaltimento scriteriato con il getto del digestato, che esce da queste macchine(digestori) ormai industriali con conseguenze problematiche estremamente preoccupanti sull’ambiente e soprattutto sulla salute.
In questi ultimi giorni è documentabile il ripetuto interventodelle forze dell’ordine per sospendere spandimenti illeciti con il getto per innaffiare.
Qui nel Viadanese è continuato questo tipo di spandimento di reflui e digestati nonostante l’assessore di regione Lombardia all’ambiente Cattaneo avesse proibito questa modalità di spandimento causa il consistente incremento oltre i limiti delle polveri secondarie in atmosfera e quindi di eventuali aumenti di gravi patologie sanitarie.
L’imprenditore che ci attacca, dovrebbe sapere che proprio a Bellaguarda dove abito e dove doveva sorgere la centrale nucleare, fortunatamente scongiurata grazie ad un cosciente, responsabile e condiviso impegno ambientalista, dal cortile della cascina agricola dove vivo vedo e soprattutto sento con il naso e con le orecchie 3 grossi impianti di biogas.
Se mi affaccio dalla finestra del primo piano ne vedo e a volte sento altri due. Lui può dire che questa è sostenibilità. Produrre biometano, come si intende fare a Commessaggio, non è un metodo economico per la comunità perché è un sistema che consuma e richiede una grande spesa per impianti e trasporti, grava con impatto inquinante sul territorio ma soprattutto non è economia circolare.
La fermentazione aerobica è economia circolare, un prodotto finale che è destinato alla combustione o trasformazione in metano (con queste modalità) non è economia circolare. In dieci anni sono cambiate molte cose. L’attuale pandemia non ci insegna niente?”
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