"Quel reddito di cittadinanza mi spetta". Da Gazzuolo la replica di Ben Khaled
“Anche mia moglie ha un Isee basso e ha diritto al reddito di cittadinanza. E lei è italianissima: dunque, volendo, io avrei potuto aggirare l’ostacolo e tutto questo procedimento, facendo inoltrare a lei la pratica".
GAZZUOLO – Non ci sta a passare per furbetto l’uomo che è stato denunciato dai Carabinieri per avere percepito il reddito di cittadinanza, pur non avendone – secondo alcune ricerche – alcun diritto.
“Voglio dare la mia versione dei fatti – spiega Hamed Ben Khaled, classe 1981, di origini tunisine – e fate pure il mio nome e cognome perché non ho nulla da nascondere. Io mi sono sposato nel 2006, in Tunisia, con una ragazza italiana e abbiamo una bellissima famiglia tuttora. Mi sono poi trasferito a Mortara, in provincia di Pavia, subito dopo le nozze. Dopo di che ci siamo spostati nel milanese, successivamente a Toscolano Maderno, sul lago di Garda, e ora a Gazzuolo. Insomma, sono in Italia da più di dieci anni, come la legge richiede”.
Perché vuole il reddito di cittadinanza? “Perché il mio Isee è basso e ho diritto a fare richiesta. Ho fatto, negli anni scorsi, l’animatore nei villaggi turistici, e ho collaborato anche col comune di Cremona per formare altri ragazzi interessati all’animazione. Dunque è tutto in regola e ho le carte per dimostrarlo, tanto è vero che andrò fino in fondo con l’avvocato che sta seguendo la mia pratica. Io non volevo pubblicizzare la mia situazione, ma mi sono sentito in dovere di farlo, perché quanto uscito sulla stampa mi fa passare come un furbo che cerca di truffare lo Stato italiano. Non è così: sono una persona per bene”.
La riprova, secondo Hamed, sta in un altro dato. “Anche mia moglie ha un Isee basso e ha diritto al reddito di cittadinanza. E lei è italianissima: dunque, volendo, io avrei potuto aggirare l’ostacolo e tutto questo procedimento, facendo inoltrare a lei la pratica. Essendo noi sposati, dal 2006 siamo un unico nucleo famigliare. Ma non ho mai pensato di mandare avanti lei, proprio perché sono in buona fede e non mi sono mai lontanamente sognato di essere nel torto, dato che in Italia vivo ormai da 15 anni”.
G.G.