Economia

Estorsione, Voltini sceglie l'abbreviato. Dalle parti civili chiesti maxi risarcimenti

Secondo la procura, Paolo Voltini, appena assunto l’incarico di presidente del Consorzio, avrebbe costretto i due dipendenti, che in udienza preliminare si sono costituiti parte civile, a sottoscrivere le proprie dimissioni.

Sarà processato con il rito abbreviato, Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Cremona e Coldiretti Lombardia, accusato di “aver estorto le dimissioni di due dipendenti del Consorzio Agrario, Paolo Ferrari ed Ersilio Colombo, rispettivamente formalizzate il 17 giugno del 2015 e il primo luglio del 2015”. La celebrazione del rito è stata chiesta ed ottenuta dal difensore dell’imputato, l’avvocato Sergio Genovesi.

Secondo la procura, Paolo Voltini, appena assunto l’incarico di presidente del Consorzio, avrebbe costretto i due dipendenti, che in udienza preliminare si sono costituiti parte civile, a sottoscrivere le proprie dimissioni “sotto la minaccia di imprecisate azioni di responsabilità e di rovinare loro la carriera ed ogni futura assunzione lavorativa in caso di rifiuto, impedendo loro fisicamente di uscire dalla stanza ove erano stati convocati e di usare il telefono cellulare per contattare il proprio legale”.

Imputato davanti al gup c’è anche Tullo Soregaroli, responsabile del personale Coldiretti. E’ accusato di estorsione aggravata in concorso. Anche lui ha scelto di essere processato con l’abbreviato.

Dalle parti civili sono stati chiesti maxi risarcimenti: Ersilio Colombo, rappresentato dall’avvocato Luigi Lupinacci, 350.000 euro, mentre Paolo Ferrari, 63 anni, di Casirate d’Adda, assistito dall’avvocato Luca Vinciguerra, la somma di un milione e 127 mila euro. “Non ho più trovato lavoro”, ha spiegato la presunta vittima, “sono riuscito a fare solo lavori saltuari, qualche consulenza, ma niente di stabile”.

Il rito abbreviato sarà discusso nell’udienza del prossimo 24 giugno.

Nel maggio dell’anno scorso, nei confronti di Voltini, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Cremona e il personale della sezione di polizia giudiziaria della procura avevano dato esecuzione alla misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare l’attività imprenditoriale per 12 mesi, misura che però a giugno era stata annullata dal tribunale del Riesame a cui i legali di Voltini avevano fatto ricorso.

Secondo i giudici di Brescia, che nella motivazione avevano comunque condiviso il quadro accusatorio, la misura cautelare andava annullata in quanto non sussiste più il rischio di commissione di nuovi reati. Una decisione, questa, “rispettata ma non condivisa” dal procuratore della Repubblica di Cremona Roberto Pellicano, che l’aveva impugnata in sede di Cassazione.

A novembre l’ultimo atto: la Corte di Cassazione aveva respinto il ricorso della procura di Cremona contro la sentenza del Riesame, rimettendo definitivamente Voltini alla guida del Consorzio Agrario di Cremona, della Coldiretti regionale e della Federazione Provinciale della stessa associazione.

Sara Pizzorni

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