Vaccini, per la fase due servono più medici. "Ma Cremona sta meglio di Mantova"
“Non abbiamo ancora la potenza di fuoco che sarà necessaria nella fase successiva alla vaccinazione degli over 80 e degli insegnanti”, ha esordito Rossi in riferimento al reclutamento di personale aggiuntivo per le somministrazioni.
La notizia del via libera ad AstraZeneca è giunta mentre oggi pomeriggio si riuniva l’Ufficio di Presidenza per iniziativa del presidente del consiglio comunale di Cremona Paolo Carletti, per fare il punto sulla campagna vaccinale in corso. Nello stesso momento, il direttore sanitario Rosario Canino era in call con la Regione per l’attivazione del portale di Poste Italiane che andrà a sostituire quello di Aria per la raccolta delle adesioni e ha dato la notizia in diretta al Dg dell’ospedale Giuseppe Rossi: “AstraZeneca riparte, quindi possono riprendere le vaccinazioni”.
“Non abbiamo ancora la potenza di fuoco che sarà necessaria nella fase successiva alla vaccinazione degli over 80 e degli insegnanti”, ha esordito Rossi in riferimento al reclutamento di personale aggiuntivo per le somministrazioni. “Stiamo avendo ancora problemi ad acquisire risorse mediche, mentre è andata molto meglio per amministrativi e infermieri.
Ci stiamo affinando, è un work in progress. Il lavoro è molto duro all’inizio, adesso cominciamo a prendere le misure sulle tempistiche.
La macchina sta funzionando, ma potrebbe andare meglio se avessimo qualche medico in più e con la bella stagione metteremo in atto anche la vaccinazione notturna”.
REAZIONE AVVERSA – Lo stesso Rossi ha parlato anche di una grave reazione allergica avvenuta oggi in Fiera: “Oggi abbiamo avuto un grave shock anafilattico in fiera, per cui si è resa necessaria l’adrenalina. Il problema si è poi risolto, ma teniamo presente che la vaccinazione è un atto medico e come tutti gli atti medici può dare dei problemi, anche la Tachipirina ne dà. I pazienti fragili, soprattutto i molto allergici, devono essere trattati in ospedale e per loro ci saranno canali particolari”. Si tratta della prima grave reazione al vaccino avvenuta nell’hub cremonese.
VACCINI A DOMICILIO E DISABILI – Molto spazio è stato riservato alla vaccinazione a domicilio, iniziata in via sperimentale nel soresinese. “Il tema della vaccinazione a domicilio e per i disabili è fondamentale”, ha detto Rossi. “Dovremo trovare protocolli operativi con i medici di medicina generale. Mi auguro che ci siano normative un po’ meno stringenti: il problema dell’assicurazione l’abbiamo noi in Italia, da altre parti è stato superato con leggi ad hoc. C’è una serie di complicazioni nella gestione della routine, che speriamo sia presto risolta.
Il rappresentante dei Medici di medicina generale e componente del Consiglio dell’Ordine Francesco Crea ha spiegato gli ostacoli che finora hanno impedito di reclutarli in massa per le vaccinazioni: “I medici di medicina generale non si stanno sottraendo per le vaccinazioni, ma ci possono essere elementi oggettivi che lo rendono difficile, ad esempio anche come è strutturato lo studio. Se un medico non è in associazione, fatica ad effettuarlo.
Se la mini sperimentazione di Soresina (dove oggi sono state fatte prime 10 vaccinazioni con il Moderna ad altrettanti pazienti allettati, ndr) dovesse dare buoni risultati, mi sento di dire che da qui a pochi giorni tutta la medicina generale potrà iniziare. Da medico di base a Soresina, ha poi parlato del nuovo polo vaccinale: “Siamo presenti in due medici per turno e 4 infermieri e ad oggi abbiamo registrato 280 accessi. Non ci sono avanzate dosi perché abbiamo reclutato quattro pazienti in extremis a cui abbiamo somministrato le dosi avanzate”.
Per quanto riguarda la disabilità, Paola Mosa (Asst) ha assicurato che “stiamo mettendo a punto protocolli tecnici sulle varie casistiche che implicano la vaccinazione a domicilio. Per molti aspetti siamo ancora in attesa di sapere da Regione dettagli operativi per mettere a punto un modello di intervento per la domiciliarità. Ats ha indetto una manifestazione di interesse con 22 erogatori di cure domiciliari per coinvolgerli nelle vaccinazioni a domicilio”.
ATS: CHI SI E’ VISTO SOSPENDERE ASTRAZENECA SARA’ RICONTATTATO – Per Ats è intervenuta Cristina Somenzi, che ha parlato del nuovo portale: “Siamo fiduciosi che il passaggio al nuovo sistema possa avvenire a breve ed essere bene organizzato. A regime prevediamo anche dei week end di vaccinazioni. Con gli over 80 contiamo di terminare subito dopo Pasqua.
Per quanto riguarda le categorie degli estremamente vulnerabili, persone con patologie particolari, tutte verranno vaccinate dentro gli ospedali, si tratta di persone conosciute dagli ospedali e dalle strutture private che le hanno in cura e saranno sicuramente le prossime fasce a ricevere il vaccino, insieme ai disabili gravi e ai loro famigliari e caregiver”.
Molte domande hanno riguardato il mondo della scuola. Gli insegnanti e in generale tutti coloro che lunedì scorso si sono visti sospendere l’appuntamento per lo stop ad AstraZeneca (oggi rientrato) saranno richiamati senza bisogno di attivarsi personalmente, ha assicurato Somenzi: “Ritengo che la Regione, avendo già acquisito i codici fiscali di chi si era registrato e non ha potuto effettuare la vaccinazione, ricontatterà le persone per un nuovo appuntamento”. Già pronta anche una sezione, sul sito di Ats Valpadana, in cui chi risiedendo in provincia di Cremona ma insegnando in un’altra regione, potrà registrarsi per ricevere il vaccino.
Il tema dei tamponi e dei ritardi nella comunicazione di casi di positività nelle classi ha tenuto banco per tutta la parte finale dell’incontro, con l’esposizione da parte dei consiglieri degli innumerevoli casi di malfunzionamento del tracciamento e degli avvisi alle famiglie. La rappresentante dell’Ats non ha potuto fare altro che confermare le enormi difficoltà ad effettuare i tamponi nei momenti di picco dei contagi, come quello che stiamo vivendo da alcune settimane a questa parte. Per domani pomeriggio l’Ats si è organizzata per effettuare 180 tamponi arretrati, ma non è detto che ci riuscirà.
“Le scuole – ha spiegato Somenzi – hanno portato un grande numero di tamponi. La zona rossa ci aiuterà. Tenete conto che rispetto a Mantova, la situazione a Cremona è molto migliore”. L’auspicio è che i tamponi servano sempre meno per accertare le positività, e diventino prevalentemente uno strumento di screening: “Chissà – ha concluso – che la Fiera possa diventare un grande centro tamponi quando tutti saranno vaccinati”.
Giuliana Biagi