Chiesa

Viadana, il saluto del Vescovo: "C'è sempre la luce dopo le tenebre"

"Dove ci porta Gesù? A capire che il bene prevale sempre sul male e a scoprire che essere comunità non è mai chiudersi in un cantuccio" ha detto il Vescovo nell'omelia.

VIADANA – Si è chiusa con la Santa Messa nella chiesa parrocchiale del Castello di Viadana la visita pastorale di tre giorni del Vescovo di Cremona Antonio Napolioni. “Sembra di assistere a un tramonto sia dal punto di vista sanitario, che degli ideali – ha spiegato il Vescovo nell’omelia, facendo un bel paragone tra buio e luce – ma ricordiamoci che la tenebra è il grembo della luce. Mediante questi giorni di visita pastorale, dove ho toccato con mano la vostra comunità, le famiglie, gli amministratori, i gruppi scout, chi si occupa del catechismo, gli operatori e gli ospiti della RSA e non solo, ho conosciuto assieme a voi le tracce di Gesù risorto e vivente. Dove ci porta Gesù? A capire che il bene prevale sempre sul male e a scoprire che essere comunità non è mai chiudersi in un cantuccio”.

Al termine della messa – alla quale hanno presenziato anche le autorità civili col sindaco Nicola Cavatorta in fascia tricolore e militari, con rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri – don Antonio Censori, parroco di Viadana che ha concelebrato assieme al vicario don Luca Bosio, ai collaboratori don Francesco Ferrari e don Andrea Paroli e al parroco emerito mons. Floriano Danini, ha invitato i fedeli a tributare al Vescovo un grande applauso. “Di questi tempi chi ordina viene disobbedito – ha scherzato (ma non troppo) don Antonio – ma quelli del Vescovo sono stati consigli, che poi diventeranno scelte, e che sicuramente ascolteremo. Un grande grazie a chi si è speso per l’organizzazione, abbiamo riflettuto ma ci siamo anche divertiti in questi tre giorni. E ora che il Vescovo è diventato viadanese, può tornare quando vuole: lo accoglieremo sempre volentieri”. Il Vescovo Antonio ha ringraziato a sua volta, parlando di giorni “delicati ma intensi, in cui il protocollo anche sanitario ci ha costretto ad andare all’essenziale”.

La visita del vescovo ha fornito naturalmente l’occasione per fare il punto sul cammino unitario, iniziato nell’agosto 2014 e ormai sempre più decisamente avviato verso una effettiva integrazione delle cinque parrocchie (Ss. Maria Assunta e Cristoforo, S. Maria Annunciata, Ss. Martino e Nicola e S. Pietro Apostolo nel capoluogo, Spirito Santo nella frazione di Buzzoletto).

Nutrito è stato il programma degli appuntamenti. Al suo arrivo a Viadana, venerdì mattina, mons. Napolioni è andato subito a visitare alcuni malati e gli ospiti della RSA Grassi di Viadana. Al pomeriggio alle 15, al cimitero, preghiera solenne in ricordo di tutti i morti di Covid con intervento delle autorità civili e militari, per un momento molto sentito, dato che Viadana sta pagando un altissimo tributo all’emergenza sanitaria, con oltre 1500 contagi e almeno 70 vittime da inizio pandemia (in realtà molte di più, anche se tante non entreranno nelle statistiche ufficiali). Alle 16 si è tenuto il confronto con le suore operative in città: le Figlie dell’oratorio e le Figlie della Madonna del Divino Amore. Alle 18 la messa in San Pietro, con adorazione eucaristica. Alle 20.45 incontro di ascolto della Parola, in videoconferenza sulla piattaforma Zoom.

Sabato 13 il programma prevedeva alle 9 nella chiesa di Castello l’incontro con la comunità Scout e i ragazzi; alle 10.30 il saluto ai volontari Caritas presso la “Casa dei talenti”; alle 10.45, ancora in Castello, incontro con i consigli parrocchiali pastorale e affari economici; alle 15.30 in S. Pietro incontro con catechisti e collaboratori, e a seguire coi ragazzi del sesto anno; alle 18 la messa prefestiva sempre in S. Pietro; alle 20.45 videoconferenza Zoom col gruppo famiglia “Crescere insieme” e coi genitori delle cinque parrocchie. Infine la messa domenicale in chiusura della tre giorni.

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