che educa, diverte e unisce
libri e arte contro il bullismo
bene le scuole dell'Oglio Po
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CANNETO SULL’OGLIO – Fa appello al buon senso e all’attenzione di tutti l’amministrazione Cannetese. Il momento è difficile per il comune appoggiato sulle rive dell’Oglio e prossimo alla provincia bresciana. Dopo un periodo di relativa tranquillità le positività al Covid hanno ricominciato a correre. Sono 29 gli attualmente positivi, di cui 18 solo negli ultimi 7 giorni.
Chiede aiuto a tutti i cittadini l’amministrazione. Stigmatizzando i comportamenti leggeri di una esigua parte della popolazione che sembra fregarsene dei contagi e della possibilità di ammalarsi. E’ l’ultima spiaggia prima che si proceda a vere e proprie sanzioni per far comprendere alle persone poco avvezze alle regole che le regole vanno seguite.
Questo il testo del documento dell’amministrazione in cui si fa appello a tutti i cittadini.
“La situazione epidemiologica del nostro paese è tutt’altro che tranquillizzante e al momento si registrano 29 persone positive al Covid-19, 18 delle quali infettate negli ultimi 7 giorni. Un incremento percentuale altissimo, in linea con quanto sta accadendo in Regione Lombardia e in altre regioni d’Italia. Tra le province più colpite c’è la vicina Brescia, dove molti di noi hanno interessi lavorativi o sociali.
Tutto ciò ha portato, in questi ultimi giorni, gli scienziati a parlare in modo inequivocabile di terza ondata. Purtroppo, dopo un anno, la battaglia contro questo virus non pare giungere al termine, ma pare, invece, prolungarsi più di quanto tutti noi avremmo voluto.
Il tempo e le privazioni a cui siamo stati costretti hanno fiaccato l’animo di alcuni di noi, portando una parte della popolazione ad abbassare la guardia.
Ciò è sfociato concretamente in comportamenti sbagliati e che hanno preoccupato e indignato, la restante maggior parte della cittadinanza, la quale segue scrupolosamente le norme governative e regionali. A tal proposito, purtroppo, nelle nostre piazze, di fronte ad alcuni esercizi di somministrazione di cibo e bevande, si sono registrati degli assembramenti assai pericolosi per la salute dell’intera comunità.
Alla luce di quanto accaduto il weekend scorso l’Amministrazione intende richiamare ciascun cannetese ai propri doveri. Siamo tutti, chiamati a salvaguardare la sanità pubblica e il senso delle istituzioni.
Ci appelliamo quindi al buon senso sia della cittadinanza tutta che degli esercenti cannetesi. Abbiamo ormai imparato che per non vedersi imposti dei divieti deve prevalere il senso di responsabilità e non certo la leggerezza o, peggio, la non curanza dell’interesse generale.
Le istituzioni preposte al controllo dell’andamento della pandemia e alla tutela della salute hanno preso provvedimenti molto significativi ed eloquenti, cambiando la classificazione della regione e imponendo lo stop a ogni ordine e grado della scuola. Nessuno può ignorare questa nuova realtà e nessuno può fingere di non sapere.
Se la voglia di colloborazione civica e il senso di responsabilità non dovessero prevalere, l’Amministrazione si riserva la possibilità di prevedere, per il periodo temporale in cui permarrà una classificazione arancione rinforzato o rossa, azioni necessarie, straordinarie e opportune, al fine di garantire il rispetto delle disposizioni normative in merito al divieto di assembramenti.
Abbiamo già perso troppi concittadini e ciascuno di noi ha pianto conoscenti, amici, parenti. Di fronte all’arrivo di un’ennesima tragica ondata epidemica non possiamo, e non vogliamo, permettere che la sicurezza di tutti venga barattata per un aperitivo.
La salute pubblica è il primo obiettivo che una comunità deve preservare, ancor prima della libertà stessa, perché non vi è libertà dove non vi è la possibilità di essere sani.
Mai come in questo momento vi è la necessità di ragionare come comunità e la base per farlo è seguire le norme che la collettività si è data attraverso le Istituzioni.
Se riusciremo con fiducia, senso del dovere e dello Stato a fare tutti insieme il massimo sforzo, allora riusciremo a vincere questo conflitto che ha segnato, estenuato e sfinito l’esistenza di ognuno di noi. Facciamo insieme, come comunità unita e responsabile, gli ultimi sforzi all’alba dell’auspicata vaccinazione di massa che da un lato segnerà probabilmente la fine dell’emergenza e dall’altro rappresenterà l’avvio di un lungo periodo di difficile adattamento e ripresa“.
N.C.