Cronaca

Lombardia da venerdì in zona arancione scuro: ecco i contenuti dell'ordinanza

La decisione è giunta dall’analisi dei dati, secondo cui attualmente negli ospedali lombardi sono ricoverate 4.545 persone positive al Covid, oltre a 532 nelle terapie intensive (cresciute di 26 unità solo nella mattinata di giovedì).

Tutta la Lombardia entrerà in fascia arancione scuro già dalla mezzanotte di domani, venerdì 5 marzo, e fino al 14 marzo, con la conseguente chiusura di tutti gli istituti scolastici, già da domani (esclusi i nidi).

Ad annunciarlo il Corriere della Sera, secondo cui il Governatore Attilio Fontana firmerà un’unica ordinanza, comprensiva anche delle precedenti. La decisione è giunta dall’analisi dei dati, secondo cui attualmente negli ospedali lombardi sono ricoverate 4.545 persone positive al Covid, oltre a 532 nelle terapie intensive (cresciute di 26 unità solo nella mattinata di oggi).

Tra l’e altre prescrizioni, è previsto un accesso limitato alle attività commerciali, dove potrà accedere solo un solo componente per nucleo familiare. Previsto anche il divieto di utilizzare le aree giochi all’interno dei parchi, nonché il divieto di spostarsi verso le seconde case.

Nel dettaglio l’ordinanza prevede la “sospensione della didattica in presenza nelle istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo grado e secondo grado, nelle istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado, negli Istituti tecnici superiori e nei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, nonché sospensione delle attività delle scuole dell’infanzia”.

Nelle scuole, tuttavia, “le attività di laboratorio sono garantite” e “resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”.

Inoltre è prevista la “sospensione della frequenza delle attività formative e curriculari delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica aventi sedi sul territorio della Regione Lombardia, fermo in ogni caso il proseguimento di tali attività a distanza”.

E ancora, si passa al lavoro agile, “in relazione alle pubbliche amministrazioni aventi sedi o uffici sul territorio della Regione Lombardia”.

Le seconde case rimangono inaccessibili sia che si trovino in Lombardia sia che siano altrove. Non solo: non si possono raggiungere le abitazioni private abitate ubicate nel territorio della Regione, fatti salvi gli spostamenti motivati da comprovate e gravi situazioni di necessità. Dunque vietato anche fare visita a parenti e amici.

Naturalmente permane l’obbligo “di indossare mascherine chirurgiche o presidi analoghi di protezione delle vie respiratorie sui mezzi di trasporto pubblici circolanti nel territorio della Regione Lombardia”.

Laura Bosio

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