Navarolo tra progetti vicini e qualche "sogno nel cassetto": ecco il piano delle opere nel Casalasco
L’intervento più urgente è, per 600mila, quello di ripresa spondale in vari punti del territorio, ossia il rafforzamento delle sponde dei canali, erosi dall’acqua o da animali selvatici. Si interverrà inoltre per ammodernare l’impianto di presollevamento anti gravità dell’acqua da portare ai campi, che ha sede a Casalmaggiore, investendo 400mila euro.
CASALMAGGIORE – Tra opere urgenti e sogni nel cassetto, la capigruppo realizzata mercoledì in modalità online in preparazione al consiglio comunale di Casalmaggiore, ha consentito al Consorzio di Bonifica del Navarolo di presentare il piano delle opere per i prossimi anni. Dopo il saluto del presidente Guglielmo Belletti, hanno preso la parola Gianpietro Lazzari per la parte amministrativa e Marco Ferraresi per la parte tecnica. Lazzari ha ricordato come l’attività del Consorzio fosse valida 100 anni fa ma sia tuttora molto attuale, anzi sia ancora più preziosa dinnanzi ai cambiamenti climatici: un tempo 150 mm d’acqua cadevano in sei giorni, è stato detto, oggi invece può accadere in sole sei ore. Un concetto sottolineato pure da Ferraresi, che ha introdotto la legge regionale sull’invarianza idraulica, che interessa da vicino i comuni: se si costruisce e si toglie terreno, occorre pensare a sistemi di scolo alternativi, affinché la superficie impermeabile ridotta non mandi in crisi l’assorbimento delle acque meteoriche.
Come anche il sindaco Filippo Bongiovanni ha sottolineato, l’intervento più urgente è, per 600mila, quello di ripresa spondale in vari punti del comune e del territorio, ossia il rafforzamento delle sponde dei canali, erosi dall’acqua o da animali selvatici. Si interverrà inoltre per ammodernare l’impianto di presollevamento anti gravità dell’acqua da portare ai campi, che ha sede a Casalmaggiore, per il quale sono giù state sostituite tre pompe su quattro, investendo 400mila euro. L’intenzione inoltre, ma serviranno fondi regionali, è di rifare la Canaletta Rodone di Fossacaprara, che non sarà più visibile in cemento ma diventerà sotterranea con notevole risparmio idrico e miglioramento della distribuzione dell’acqua; di riattivare l’impianto di Quattrocase e Valle, ormai desueto; e di mitigare dal punto di vista idraulico il Canale Cazumenta, considerato lo scolo di Casalmaggiore: l’intenzione è di vuotarlo anche d’estate, realizzando anche una cassa d’espansione per accantonare l’acqua in eccesso e riuscire a distribuirla a valle mediante una differente condotta sotterranea di sostegno. Questo per evitare allagamenti in caso di bombe d’acqua. Un progetto molto ambizioso, del quale si parlerà con ATO e Padania Acque, e che al momento non appare così vicino.
Tanti, inoltre, i progetti presentati in Regione per ottenere il finanziamento: col Recovery Plan qualche speranza in più c’è, ma occorrerà attendere per capire cosa sarà finanziato e in quale misura. Il sogno è arrivare a creare una rete di canali non più promiscua, ossia in grado di distinguere canali che portano acqua irrigua da canali che raccolgono l’acqua piovana. Qualcosa di simile a quando avverrà col bypass di Gussola: ma per rifare tutto il sistema occorre una cifra pesante, pari a 200 milioni di euro. Un altro percorso interessante è quello legato all’analisi delle interferenze tra i ponti consortili e i canali di bonifica o irrigui, per adeguare strutturalmente le situazioni considerate maggiormente a rischio (una richiesta, quest’ultima, che era arrivata dal Governo qualche mese dopo la tragedia del Ponte Morandi a Genova, come ha ricordato il sindaco Bongiovanni).
Per completezza riportiamo di seguito il programma per le opere future presentato dal Navarolo in Regione. Le opere saranno realizzate in caso di arrivo del totale del finanziamento regionale richiesto, ma potrebbero essere portate avanti anche con un finanziamento minore, ovviamente con una revisione “al ribasso” del progetto originario:
25 milioni di euro per riprendere e ripristinare le frane e le sponde;
1 milione di euro per migliorare la sicurezza idraulica dell’impianto di Casalmaggiore;
20 milioni di euro per risezionare tutti canali di bonifica;
1,4 milioni di euro per ammodernare l’impianto di presollevamento;
5 milioni di euro per la revisione dell’impianto di San Quirico a Quattrocase e Valle;
1,5 milioni di euro per la conversione della rete pensile per irrigazione a gravità in rete rubata (primo lotto);
270mila euro per la cura delle aree di pregio nei tratti di connessione con i canali;
200 milioni di euro per la trasformazione funzionale delle rete promiscua di bonifica e di irrigazione mediante la separazione tra la rete di bonifica e la rete irrigua;
20 milioni di euro per la valutazione di eventuali interferenze dei canali con ponti presenti sul territorio ed eventuale adeguamento strutturale dove ci sono interferenze;
5 milioni di euro per il contenimento delle spese energetiche, con investimento in energie rinnovabili.
Giovanni Gardani