Rotary, incontro con Giancarlo Orsini: il futuro (e il presente) delle nuove tecnologie
Il futuro poi sarà green, ormai è ovvio, e si baserà sulla fisica quantistica: «Il computer quantico è velocissimo e non si limita ad elaborare dati già inseriti, ma genera nuovi scenari inesistenti. Sarà una grande rivoluzione»
Giancarlo Orsini è un manager e divulgatore scientifico, da anni figura di punta della formazione per Banca Mediolanum.
Ma a distinguerlo è soprattutto la sua passione per l’innovazione e la tecnologia, che l’ha portato 5 anni fa a fondare la start-up di mobilità elettrica Noleggio Elettrico, una sorta di Airbnb della mobilità, e poi nel 2018 la start-up innovativa HyleD, fino al primo libro mai realizzato al mondo di realtà aumentata, dal titolo “GO, chiudi gli occhi e guarda il tuo futuro”.
Con queste premesse, è normale non abbia tradito le attese l’incontro su Zoom che ha coinvolto tutti i Rotary Club e Rotaract del gruppo Po, coordinati dal presidente del Casalmaggiore Viadana Sabbioneta Vincenzo Corbisiero, private banker di Mediolanum e quindi in contatto col relatore.
Il mondo sta cambiando velocemente, e il Covid non ha fatto che accelerare questo cambiamento. Attorno a questa concezione si è sviluppato l’intervento di Orsini (intervistato da Benedetta Boni), partito dalla constatazione che la costante crescita della popolazione mondiale (siamo quasi 8 miliardi) comporti una domanda globale di beni e servizi sempre in aumento.
Le persone e le aziende nei momenti di difficoltà si chiedono cosa sia l’innovazione: «La conclusione è che si tratti di qualcosa che non esisteva prima. Ma perché diventi progresso deve arrivare alla gente comune per migliorarne le condizioni di vita». E oggi il progresso è evidente: «La grande innovazione 30 anni fa è stata internet che ha cambiato il mondo oltrepassando i confini. Oggi siamo cittadini del mondo e possiamo lavorare da remoto per aziende situate in ogni dove. Oggi vediamo tutto in tempo reale».
«Negli ultimi 7 anni – ha proseguito Orsini – mi sono concentrato sui lavori del futuro, non una cosa semplice. Più facile è individuare le competenze del futuro: information technology (per accedere a servizi e lavoro), inglese, intelligenza emotiva (creatività, coscienza, capacità di sognare, che non potranno mai avere i robot), le mie tre i».
Il futuro poi sarà green, ormai è ovvio, e si baserà sulla fisica quantistica: «Il computer quantico è velocissimo e non si limita ad elaborare dati già inseriti, ma genera nuovi scenari inesistenti. Sarà una grande rivoluzione».
D’altra parte è proprio grazie all’information technology che si è arrivati ad avere nel mondo tanti vaccini anti-Covid in poco tempo.
Orsini ha poi illustrato alcuni esempi di grandi invenzioni che si propongono di influenzare a breve la nostra vita. Come quell’italiano che ha ideato grazie alle nanotecnologie un intonaco in grado di rendere antisismica una casa, un altro nostro connazionale ha inventato una vernice che cattura gli inquinanti atmosferici con la quale sono già state verniciate gallerie e anche la pista dell’aeroporto di Cagliari, che con una piccola modifica è diventata poi anche antibatterica.
Anche le piattaforme di vendita all’ingrosso più conosciute si stanno trasformando: «Amazon con la vendita in negozi privi di cassiere, e la cinese Alibaba è ancora più avanti: se hai un’idea valida, ti affitta una fabbrica per la produzione poi si occupa della commercializzazione nel mondo.
Taobao (la piattaforma di Alibaba che compete con Amazon) è già in grado di fare una ricerca di prodotti simili a quello che ognuno di noi può fotografare col cellulare: è una grande opportunità per l’artigianato che sa fare cose inedite. Per non parlare della tecnologia blockchain che distingue l’originale dal falso».
E poi ci sono le opportunità per la medicina: «Oggi con mille euro si può eseguire il genoma alla singola persona, il che cambia l’approccio alle malattie rendendolo individuale. Presto potremo fare in casa anche l’analisi del sangue e l’ecografia, e la telemedicina ci consentirà di monitorare i parametri vitali: si pensi che sempre un italiano ha inventato una maglietta dotata di 12 sensori in grado di monitorare costantemente i parametri vitali, elettrocardiogramma compreso.
Un altro italiano si è occupato di chirurgia robotica per interventi chirurgici a distanza: oggi non è possibile per un chirurgo operare ad esempio dall’America un paziente che si trova in Italia, ma solo per l’impossibilità di garantire la concomitanza temporanea tra l’azione e la conseguenza, per l’impercettibile differenza provocata dalla connessione».
Problema che sarà presto risolto: «Oggi si parla spesso di critiche sul 5G, ma è un sistema già superato: Elon Musk sta lavorando a Starlink, 12mila satelliti, di cui 1600 già lanciati, che mapperanno il globo: internet prenderà ovunque, alla velocità un milione di volte più potente di quel che oggi reputiamo ottimale, ed eliminando il problema delle antenne periferiche».
In definitiva, sarà premiata la capacità imprenditoriale e i giovani devono prepararsi a un lavoro sempre più liquido, lontano dalla vecchia idea del posto fisso.
Ma lavorare per passione non potrà mai farlo un robot, il fattore umano resterà dominante, e se la passione è forte il sogno diventa realtà. Per un nuovo miracolo italiano sarà fondamentale riprendere a sognare.
Infine Orsini ha presentato il suo libro, dal capitolo dedicato a Massimiliano Sechi, la cui grave disabilità (la malattia ha colpito braccia e gambe) non gli ha impedito di essere un esempio di impegno civile e sociale, a Daniele Manni, eletto miglior insegnante del mondo, con cui condivide un progetto scolastico.
L’ultimo capitolo del libro contiene 10 pagine bianche: lo scriveranno gli innovatori italiani, che gli invieranno i loro progetti. Lui sceglierà il migliore e ogni mese sarà possibile visualizzare l’innovazione più meritevole, che verrà finanziata proprio con i proventi della vendita del libro.
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