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San Martino dall'Argine, la minoranza accusa: "Bilancio, che salasso"

“Qualcuno (il riferimento è a Cedrik Pasetti, vicesindaco, ndr) durante il Consiglio Comunale – spiegano dalla minoranza - ci ha accusato di esprimere “sproloqui”, invitandoci a trovare un aiuto che ci potesse assistere al fine di portare proposte, dimenticando che nel consiglio precedente, lo stesso ci accusò di essere aiutati da soggetti imprecisati".

SAN MARTINO DALL’ARGINE – Durante il Consiglio Comunale del 16 febbraio a San Martino dall’Argine i consiglieri sono stati chiamati a votare le aliquote IRPEF e IMU e il Bilancio di Previsione 2021/2023. “Per quanto riguarda le aliquote – spiegano dalla minoranza di “San Martino Unito”, composta dai consiglieri Idalgo Ziliani, Roberta Salomoni e Maria Giuseppa Cappetta – in coerenza con le nostre proposte protocollate e presentate nel luglio 2020, abbiamo espresso parere negativo. L’IRPEF è stata riconfermata come l’anno precedente, mentre noi avevamo proposto l’allargamento dell’esenzione (che rimane fino ai 10 mila euro), per i redditi fino ai 15 mila. Avevamo sollecitato una riduzione dallo 0,8% allo 0,6%, favorendo i redditi più bassi. Anche sull’aliquota IMU abbiamo chiesto una revisione al ribasso, considerato che la tassazione complessiva ha ormai raggiunto livelli massimi a tutti i livelli”.

“Qualcuno (il riferimento è a Cedrik Pasetti, vicesindaco, ndr) durante il Consiglio Comunale – spiegano dalla minoranza – ci ha accusato di esprimere “sproloqui”, invitandoci a trovare un aiuto che ci potesse assistere al fine di portare proposte, dimenticando che nel consiglio precedente, lo stesso ci accusò di essere aiutati da soggetti imprecisati. Chiediamo a questo punto al vicesindaco che ci illumini con la sua esperienza in campo amministrativo in quanto siamo aperti ad ogni forma di collaborazione. Naturalmente la verità è molto più semplice. Ci sono documenti con nostre proposte agli atti, le stesse che sono state rigettate e ritenute impossibili da attuare. Una delle risposte più ricorrenti è che non è possibile prevedere ribassi di tassazioni a causa dell’alto “debito pregresso” che la maggioranza ha ereditato dal passato. Ricordiamo che qualcuno è in maggioranza dal 2005, altri dal 2009. Quindi dobbiamo ritenere gli stessi accusatori del “debito pregresso” responsabili di questo”.

“Siamo consapevoli delle difficoltà – spiegano i consiglieri di minoranza – ma non possiamo tacere sul fatto che le aliquote siano lievitate negli ultimi anni. Di certo non siamo noi gli “sproloquiatori”. Cercare di deridere chi cerca di svolgere un ruolo, chi nasconde o dimentica le nostre proposte, per poi riprenderci per le “non proposte”, dimostra poco considerazione, non della minoranza, ma della realtà. Un debito pesante intorno ai 3 milioni di euro, entrate di bilancio la cui parte più corposa riguarda tasse, aliquote, rimborsi e rette. L’Ente dovrà pagare una cifra intorno ai 700/800 mila euro per la famosa causa A2A. Era necessario costituire un fondo rischi mai previsto dall’Amministrazione e che nel 2019 veniva giudicato inutile. Ad oggi ci troviamo con un debito pro-capite, cioè per ogni cittadino, tra i 1600 e i 2000 euro. Vi sono poi le realtà inerenti la spesa, la cui incidenza maggiore riguarda quella corrente. Significa che circa il 70% viene utilizzato per il funzionamento e la gestione della macchina amministrativa. Nella spesa è compreso anche il capitolo rimborso prestiti, per intenderci anche i 300 mila euro di mutuo per la transazione effettuata con la ditta A2A (questione gas)”.

“Abbiamo anche proposto di trovare un sistema diverso per la distribuzione pasti per le scuole dell’infanzia e primaria – prosegue la minoranza – affidandolo con possibili risparmi ad una ditta esterna. Ci è sempre stato detto che la decisione di usufruire ancora di una mensa interna andava incontro a precise richieste delle famiglie. Anche in questo caso la nostra proposta è stata respinta. Oggi questo servizio viene erogato attraverso una convenzione con una cooperativa, come avevamo chiesto noi. Avevamo nel recente passato chiesto di rivedere, se non azzerare, le risorse inerenti a manifestazioni, fiere e iniziative, erogate dal Comune alle Associazioni, considerando queste spese assolutamente non indispensabili visto il bilancio deficitario. Anche questa proposta è stata rigettata. Abbiamo chiesto di prevedere risorse, in un capitolo di bilancio, da destinare a iniziative contro la povertà e le difficoltà, ingigantite da un anno di pandemia a cui andranno incontro famiglie e attività imprenditoriali. La risposta è stata ancora No”.

“Siamo consapevoli delle difficoltà nel reperire risorse – concede la minoranza –. Da anni i trasferimenti dallo Stato sono costantemente diminuiti, ma proprio per questo si doveva guardare con realtà al bilancio. Le spese andavano contenute il più possibile con un drastico taglio. Per pagare i debiti (non si sa chi li abbia fatti o forse si sa ma non si vuol dire) sono state aumentate tutte le tasse e si è leggermente diminuita la spesa, incidendo sulla possibilità di fare investimenti e di andare incontro alle difficoltà dei cittadini. Come Minoranza Consiliare con coerenza, rispetto a ciò che abbiamo promesso ai Sammartinesi nel 2018 durante la campagna elettorale, continueremo a “sproloquiare” nel vano tentativo, forse, di collaborazione nell’interesse della nostra comunità. La nostra è una comunità che sta rapidamente invecchiando, i dati riferiti al 2019 lo confermano. Andrebbe fatto un discorso su questo, cercando di trovare percorsi per cui i giovani e le giovani famiglie non siano costrette ad abbandonare San Martino”.

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