50 anni di Rugby Viadana. Fava: "In cantiere importante iniziativa per le celebrazioni”
"Abbiamo istituito un comitato organizzativo perché questa sia una festa per tutta Viadana e per coloro che negli anni si sono avvicinati al nostro mondo - sottolinea il vice presidente Gianni Fava – abbiamo visto persone con la nostra maglia addosso parlare con accenti differenti"
VIADANA – Mezzo secolo di storia di rugby è l’incipit delle celebrazioni per una ricorrenza davvero importante in quanto il club di via Learco Guerra ha saputo, nei decenni, sopravvivere alle difficoltà, rinnovarsi e trovare sempre la forza per spostare avanti il proprio orizzonte vedendo oltre!
“Abbiamo istituito un comitato organizzativo perché questa sia una festa per tutta Viadana e per coloro che negli anni si sono avvicinati al nostro mondo – sottolinea il vice presidente Gianni Fava – abbiamo visto persone con la nostra maglia addosso parlare con accenti differenti, tifosi che il giorno della partita girano la chiave d’avviamento in Romagna e percorrono centinaia di chilometri per farci sentire la loro passione.
Ecco, questa è anche la loro festa! Vogliamo regalare a tutti i tifosi emozioni ed altri motivi d’orgoglio di fare parte di questa storia, che per me che e per molti altri è una famiglia di grandi persone che non si sono mai accontentate di quanto fatto ed hanno sempre cercato di aggiungere il proprio contributo, limare i propri limiti significa migliorare!
Novità? Stiamo lavorando ad un’importante iniziativa di comunicazione di cui non voglio ancora svelare i dettagli, ma presto ne saprete di più – conclude il dirigente ed ex giocatore Fava – abbrivio, slancio, sostegno e mai mular sono parti integranti della nostra identità” Credere in quello che si fa significa già essere a buon punto anche in un periodo difficile come questo in cui una pandemia segna l’attualità in modo storico.
“Certo la situazione è difficile, per organizzare celebrazioni così importanti, ma è anche un segnale che vogliamo dare in modo che la voglia di non fermarsi mai e resilienza non siano solo parole di circostanza, ma fatti concreti e caratteristiche che possano essere di conforto anche a chi abbia voglia e la forza di partire di nuovo.
Per una Società come la nostra, così come per le altre realtà del territorio – conclude – le difficoltà sono molte e quindi saranno altrettante le energie profuse per tornare a stare insieme e godersi una bella partita di rugby, a tornare ad alzare la testa e cercare di vedere sempre più lontano”.
Alessandro Soragna