Consumi, birra per un lombardo su due. In regione oltre 150 piccoli produttori
La birra – conclude la Coldiretti Lombardia – si può abbinare al dolce e al salato, a seconda della tipologia e dei palati, ci sono birre più leggere e altre più pastose, la regola base è però quella di un consumo responsabile
Sono oltre 4 milioni i lombardi (con un’età uguale o superiore a 11 anni) che consumano birra, pari a oltre il 49% del totale. In pratica uno su due. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti regionale su dati Istat, in occasione del webinar “Come nasce la birra contadina” organizzato in collaborazione con il Consorzio Birra Italiana, che mira alla tutela e alla promozione della birra artigianale made in Italy.
Lo scopo del Consorzio – spiega la Coldiretti Lombardia – è la valorizzazione della filiera produttiva locale, creando un rapporto più solido tra i piccoli produttori di birra e i coltivatori di orzo, luppolo e altre materie prime complementari. In Lombardia – continua la Coldiretti regionale – ci sono 155 micro birrifici, il 16% del totale italiano, con una produzione di 112 mila ettolitri. Il consumo della birra artigianale – continua la Coldiretti – è diventato negli anni sempre più raffinato e consapevole, con specialità altamente distintive e varietà particolari.
Nelle campagne lombarde – spiega la Coldiretti regionale – non mancano esempi di birra contadina, come quella a base di mais corvino proposta da Carlo Maria Recchia, giovane imprenditore agricolo di Formigara in provincia di Cremona. “Il mais corvino è un cereale antico, dal chicco nero e allungato, coltivato dai Maya già nel 3.500 A.C – spiega Carlo Maria Recchia –. Rispetto al mais comune, questa variante unica contiene il doppio delle proteine, ha il 20% dei carboidrati in meno, e 20 volte in più gli antiossidanti, pari a quelli contenuti nel mirtillo”.
“La mia esperienza di produttore di birra è nel segno della collaborazione tra aziende del territorio – prosegue Recchia –. Mi appoggio a un birrificio locale: la mia azienda porta il mais corvino, mentre un’altra impresa agricola mi assicura malto d’orzo. Altri piccoli produttori locali forniscono il luppolo, prodotto in Italia. In questo modo nasce la mia birra agricola, che è ad alta fermentazione e a bassa gradazione alcolica, e che propongo ad agriturismi, bar, e che vendo anche tramite web. Considero importante il percorso che è in atto, grazie al Consorzio Birra Italiana, con la sfida di mettere insieme produttori di birra e materie prima, per creare e promuovere una filiera della birra tutta italiana”.
Nella bergamasca – prosegue la Coldiretti regionale – la birra contadina nasce nelle campagne di Ardesio. “La nostra birra la produciamo con orzo e frumento coltivati in Val Seriana e quindi ha un profondo legame con il nostro territorio – spiega Marco Delbono, imprenditore agricolo –. Il luppolo invece lo prendiamo da un’azienda agricola milanese con cui abbiamo costituito una rete d’impresa. Abbiamo iniziato questa scommessa nel 2016 e da subito abbiamo puntato sull’identità e sulla qualità del prodotto. Il processo produttivo, così come il protocollo di coltivazione delle materie prime, segue uno specifico disciplinare e questa scelta ci sta dando grosse soddisfazioni perché il consumatore finale apprezza questa attenzione”.
La birra – conclude la Coldiretti Lombardia – si può abbinare al dolce e al salato, a seconda della tipologia e dei palati, ci sono birre più leggere e altre più pastose, la regola base è però quella di un consumo responsabile. L’apporto calorico va dalle 34 kilocalorie per 100 grammi delle birre standard alle 60 kilocalorie di quelle più alcoliche.
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