Salute

La prevenzione e cura dei disturbi alimentari è legge: Regione, impegno bipartisan

“In questi mesi – spiega Antonella Forattini - abbiamo lavorato intensamente in Commissione Sanità per raggiungere questo obiettivo comune, superando le distanze partitiche"

“Si conclude oggi un percorso importante, in cui ci siamo impegnati con spirito di collaborazione bipartisan, che ci ha portato a dotare la Lombardia di una nuova legge sulla prevenzione e la cura dei disturbi alimentari, avanzata e in linea con le necessità dei nostri tempi. Ci auguriamo possa aiutare tante giovani e le loro famiglie”.

Così la consigliera regionale del Partito Democratico Antonella Forattini commenta l’approvazione (all’unanimità e quindi con voto favorevole anche del PD), oggi in Consiglio Regionale, del progetto di legge Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e sostegno ai pazienti e alle loro famiglie, presentato dalla consigliera di Forza Italia Simona Tironi.

“Con l’approvazione odierna del progetto di legge che reca disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione dell’alimentazione ed il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie, Regione Lombardia si dimostra ancora una volta in prima fila per la difesa della salute dei nostri cittadini, ed in particolar modo per le fasce più giovani della popolazione” spiega il consigliere regionale leghista Alessandra Cappellari, firmataria del progetto di legge.

“I disturbi dell’alimentazione – continua il consigliere Cappellari – rappresentano una delle più frequenti cause di fragilità nei giovani e spesso sfociano in malattie come anoressia e bulimia con conseguenze sia fisiche che relazionali e sociali con esiti a volte drammatici per pazienti e famiglie. E’ quindi fondamentale la prevenzione per evitare ritardi nella diagnosi e al tempo stesso porre attenzione ai corretti stili di vita che permettono una migliore possibilità di guarigione”.

“E’ quindi indispensabile – chiosa il consigliere leghista – sensibilizzare l’opinione pubblica e coinvolgere le famiglie, la scuola nonché promuovere un’azione di formazione verso i pediatri di libera scelta e degli operatori sanitari e sociosanitari al fine di effettuare diagnosi precoci e di creare sinergie e integrazioni tra le varie competenze di cura: ambulatoriale e macroambulatoriale complessa e con ricoveri ospedalieri e residenziali riabilitativi”.

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