Cronaca

Non solo 'ndrangheta: a Redondesco sequestrato capannone finito nel mirino della mafia catanese

Giuseppe Scarvaglieri, boss del clan di Adrano, aveva deciso di portare avanti alcuni investimenti, tra i quali anche l’acquisto della ex sede Ghisi srl a Redondesco: la partecipazione a un’asta giudiziaria, come riporta “La Gazzetta di Mantova”, aveva consentito un acquisto a prezzo di saldo. L’attività tuttavia non era mai partita.

REDONDESCO – Anche un capannone di Redondesco, al confine con il comprensorio Oglio Po, era finito nelle mire della mafia al Nord. Mafia, come detto, e non ‘ndrangheta, con la differenziazione prevalentemente geografica: la prima nasce in Sicilia, la seconda in Calabria, dopo di che entrambe hanno cercato negli ultimi decenni ramificazioni tentacolari tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

Nel dettaglio la Direzione Distrettuale Antimafia di Catania è convinta che quel capannone – che fino a un paio di anni fa era sede di Ghisi srl – fosse stato acquistato dal clan Scalisi. Da qui il sequestro dell’immobile – che fino a febbraio 2019 era in possesso dell’azienda che commerciava prodotti petroliferi – a seguito dell’operazione “Follow the money”, che ha messo nel mirino 26 indagati e consentito di confiscare 50 milioni di euro in beni. Giuseppe Scarvaglieri, boss del clan di Adrano (provincia di Catania), aveva deciso di portare avanti alcuni investimenti, tra i quali anche l’acquisto della ex sede Ghisi srl a Redondesco: la partecipazione a un’asta giudiziaria, come riporta “La Gazzetta di Mantova”, aveva consentito un acquisto a prezzo di saldo. L’attività tuttavia non era mai partita, nonostante alcuni movimento sospetti registrati negli ultimi mesi in zona, dunque gli inquirenti stanno cercando di capire a cosa potesse servire quell’immobile: il sequestro ha stroncato sul nascere qualsiasi possibilità.

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