Cronaca

Bozzolo, l'eucarestia nella RSA senza prete? Antonio Pettina: "C'è l'autorizzazione del vescovo"

Tutti gli ospiti, a prescindere dalla loro vita passata ti aspettano e ti chiedono quando porterai loro la Comunione. Nei loro occhi vedi la Speranza e un senso di abbandono nelle braccia del Signore che ti ristora l’animo

BOZZOLO – Dopo i terribili momenti che avevano falcidiato gli ospiti della Casa di Riposo di Bozzolo giorno dopo giorno a causa dell’inesorabile virus, un altro terremoto ha scosso l’ambiente della Domus Pasotelli Romani.

Diverse voci maligne da qualche tempo stavano diffondendo pesanti e insistenti insinuazioni secondo le quali personaggi non autorizzati si sarebbero messi a distribuire l’ostia sacra durante le Messe all’interno dell’Istituto.

Addirittura qualcuno aveva diffuso la voce di un severo monito da parte del Vescovo di Cremona informato e sconcertato da tale notizia.

Consultando l’Istruzione Liturgica del 5 settembre 1970 si legge che la sacra liturgia affida il compito di distribuire la Comunione innanzitutto al sacerdote celebrante, poi al diacono e, in alcuni casi stabiliti dalla competente autorità, all’accolito.

La Santa Sede però può permettere che siano designate anche altre degne persone che ne abbiano ricevuto il mandato. Per comprendere come siano veramente andate le cose non rimaneva che il contatto diretto rivolgendosi al direttore della struttura il dottor Antonino Pettina anche se consapevoli della nota riservatezza e del desiderio di stare lontano dai riflettori da parte del personaggio.

Invece, vincendo la naturale reticenza il direttore ha voluto spiegare in quali termini stava la questione. “La pandemia in corso – spiega Pettina – ci ha scosso tutti sia nelle abitudini quotidiane, sia nello spirito che nel morale molti nel fisico. Siamo stati tutti accomunati dal senso di incertezza, impotenza e smarrimento che tutto ciò ha instillato nei nostri fragili cuori.

E’ tuttavia vero che avere la certezza su che cosa si fonda la nostra esistenza ci fortifica e ci rende saldi anche in mezzo alla tempesta.

Ormai non siamo più abituati a questo modo di morire diffuso come invece ha vissuto l’umanità fino al tempo dei primi anni del giovinezza dei nostri nonni e ciò ha scosso le nostre fragili fondamenta poggiate su un terreno sabbioso.

Con la pandemia in una Rsa purtroppo si bloccano gli accessi degli esterni per tentare di arginare il più possibile il contagio anche se ciò diventa più difficile quando nel territorio esterno circostante i contagi aumentano in maniera esponenziale.

Per tale motivo abbiamo dovuto non fare accedere in residenza nemmeno i sacerdoti e tuttavia sarebbe stato veramente duro non fare avere ai nostri nonni il conforto e la fortificazione della sacra Eucarestia e della Promessa di salvezza che il Corpo di Cristo porta in se.

A tal proposito Sua Eccellenza il vescovo Antonio con decreto del 7 ottobre 2020 ha istituito me, direttore della Rsa Domus Pasotelli Romani, e una mia collaboratrice ‘Ministri straordinari della comunione’ e incaricati alla cura pastorale degli ospiti della residenza. Da quel momento, oltre alla consueta vicinanza morale ai nostri amati nonni abbiamo dato anche il sostentamento spirituale ed Eucaristico.

Un senso di inadeguatezza nel tenere in mano il corpo di Cristo è stata la prima rivelazione. Io povero peccatore tenere in mano il Corpo di Cristo è stata la prima rivelazione. Io povero peccatore tenere in mano il più grande dei tesori e la cosa che viene naturale è quella di stringere la pisside al petto cosi come si stringe un figlio.

La seconda cosa è l’attesa con cui gli anziani ospiti della casa ti aspettano. Non aspettano più il passaggio quotidiano del Direttore in quanto tale ma anche come portatore del Corpo del Signore.

Tutti gli ospiti, a prescindere dalla loro vita passata ti aspettano e ti chiedono quando porterai loro la Comunione. Nei loro occhi vedi la Speranza e un senso di abbandono nelle braccia del Signore che ti ristora l’animo ed alimenta la certezza che Cristo è venuto per ognuno di noi e che solo in Lui troviamo la pace.

Puoi sperimentare con mano la grandezza di Cristo nel mezzo della sofferenza tua e degli altri attraverso l’esempio di vite piene piene di senso e traboccanti di serenità pur nella fatica”.

Una testimonianza di fede e di elevata spiritualità più che sufficiente a spegnere ogni tentativo di malignità e di insinuazioni sulle procedure adottate all’interno della Casa di Riposo di Bozzolo.

Rosario Pisani

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