Cronaca

Addio a Enrico Zani: chitarrista sopraffino, suonò per Dori Ghezzi e portò la sua musica fino in Norvegia

Negli anni ’70 la “vocazione” per il liscio, grazie alla collaborazione con alcuni tra i più grandi del movimento, ossia Franco Bastelli ma anche Enzo e Terry, originari di Rivarolo del Re. Enrico, peraltro, aveva iniziato anche a studiare trombone presso il Conservatorio di Parma.

RIVAROLO DEL RE/CASALMAGGIORE – E’ stato uno dei chitarristi più bravi della zona Casalasca e, più in generale, del Nord Italia: in molti gli invidiavano quella capacità di suonare la sua Gres Jazz, un pezzo quasi unico al mondo o comunque rarissimo, ricercato da molti collezionisti. Ma Enrico Zani, originario di Villanova (frazione di Rivarolo del Re) e che aveva poi sempre vissuto a Casalmaggiore, quella chitarra l’aveva venduta qualche anno fa. Enrico se n’è andato a 72 anni nei giorni scorsi. Da qualche tempo, da quando la madre lo aveva lasciato per passare a miglior vita, Enrico era ospite presso la Fondazione Busi a Casalmaggiore.

La sua storia si lega a quella della musica e a palcoscenici importanti: chitarrista di grande abilità, aveva letteralmente girato il mondo grazie a questa dote. Negli anni ’60 aveva suonato per Dori Ghezzi, futura moglie di De Andrè, poi aveva iniziato a suonare sulle navi da crociera, vivendo inoltre una parentesi importante in diversi club della Norvegia. Negli anni ’70 la “vocazione” per il liscio, grazie alla collaborazione con alcuni tra i big del movimento, ossia Franco Bastelli ma anche Enzo e Terry, originari di Rivarolo del Re. Enrico, peraltro, aveva iniziato anche a studiare trombone presso il Conservatorio di Parma, ma non aveva provato lo stesso amore per la chitarra e non era riuscito a conseguire il diploma.

Aveva suonato inoltre presso la Banda Estudiantina di Casalmaggiore, mentre teneva alcuni corsi di chitarra per giovani aspiranti musicisti. La salma è stata tumulata al cimitero di Villanova martedì alle ore 14 a cura delle Onoranze Funebri Mantovani. Un grazie è andato alla dottoressa Miriam Soldani, al personale medico, infermieristico e ausiliario della Fondazione Busi e al reparto di Cardiologia dell’ospedale Oglio Po, oltre che alle operatrici dei Servizi Sociali di Casalmaggiore per l’assistenza e le cure prestate.

Giovanni Gardani

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...