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Acquanegra, Foce Chiese Trash Busters, prima uscita post Covid. Tornano a battersi i guerrieri

La lotta è impari, e ne sono estremamente consapevoli. Ma guai ad arrendersi. I Trash Busters non si arrendono mai, fossero anche 20 mila i sacchi ancora da raccogliere, loro ci sono. E si spendono per un mondo migliore

ACQUANEGRA SUL CHIESE – Sono tornati a battersi i guerrieri dei rifiuti. Hanno dovuto sfidare un ‘nemico’ più forte di ogni resistenza, e più forte di ogni idiota che popola il mondo. Hanno sofferto perché gli idioti (chi abbandona rifiuti) hanno continuato a lordare gli spazi anche durante la pandemia, hanno continuato a colpire nonostante il lockdown, il virus, gli appelli ad uscirne migliori.

Sono tornati a battersi in gruppo, anche se singolarmente i trashbusters locali non hanno mai smesso di dedicarsi a ripulire piccole aree, piccoli spazi. Lo hanno fatto da singoli. Lo hanno fatto perché lo sentono dentro, lo hanno fatto perché pure Davide si batté contro Golia con pochissime speranze ma non meno coraggio. Casalmaggiore, Canneto sull’Oglio, Asola, Casalromano, Acquanegra sul Chiese. Uno sparuto gruppo di guerrieri silenziosi ed affidabili, armati di sacchi, di guanti, di speranza e di vita.

Con il cambio di colore finalmente alcune battaglie le si può tornare a combattere insieme. Anche questo è un passo verso una normalità fatta anche di azioni importanti anche se poco visibili. Fabrizio Rossi è uno dei referenti dei Foce Chiese Trash Busters. Un gruppo che opera in territorio di Acquanegra e a volte (è questo uno dei tratti più belli dei vari gruppi sparsi sul territorio) a supporto di altri gruppi. La pulizia delle lande non ha confini. E’ fatta anche di una solidarietà diffusa, di piccoli gruppi che si uniscono ad altri piccoli gruppi. Di romantici, ed inguaribili sognatori.

Domenica i Trash Busters Foce Chiese si sono ritrovati in gruppo. Fabrizio Rossi, Franca Dorini, Claudio Dossena, Francesco Zubelli e il nuovo adepto Giacomo Perini. Un terzetto in 2 ore ha fatto il tratto dall’ex pizzeria La Capannina verso Asola (ex statale 343) raccogliendo 11 sacchi. Una coppia di trash busters invece ha proceduto in senso inverso, dalla Capannina verso Canneto fino al ponte di Bizzolano: 2 chilometri e 9 sacchi raccolti.

“Era da alcune settimane – racconta Fabrizio – che avremmo voluto uscire ma i colori della regione non lo permettevano. Abbiamo sfidato il maltempo, eravamo solo in 5, ma abbiamo fatto lo stesso, perché importante era ripartire. In settimana avevamo ricevuto varie adesioni ma il maltempo li ha fatti desistere…”. Il bello dei Trash Busters è anche un fiero ottimismo che c’è. Non è follia (forse un po’ di sana follia lo é) ma è consapevolezza che lo scopo è quello giusto, che la strada è l’unica strada che c’è per migliorare un poco il mondo. Si è in 5 (che è già un buon numero), la prossima volta sarà diversa, e migliore.

“Si è attivato solo lo zoccolo duro – prosegue Fabrizio – ma ora con l’arrivo della stagione più clemente proviamo a rifarci di quasi un anno di inattività forzata. In ogni paese purtroppo, piccolo o grande che sia, é sempre più evidente l’aumento di rifiuti abbandonati ovunque. In cinque abbiamo raccolto 20 sacchi pieni!”

Venti sacchi di rifiuti lungo la strada sono pur sempre una vittoria. La lotta è impari, e ne sono estremamente consapevoli. Ma guai ad arrendersi. I Trash Busters non si arrendono mai, fossero anche 20 mila i sacchi ancora da raccogliere, loro ci sono. E si spendono per un mondo migliore.

Nazzareno Condina

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