Lavoro per persone con disabilità. Cappellari (Lega): "Serve revisione legge 68"
Scopo di queste importanti modifiche, che interessano 55mila famiglie lombarde, è aumentare l’azione di sostegno sia per i disabili che per le aziende, favorendo un inserimento lavorativo efficace
Il Consiglio Regionale ha approvato ieri una Risoluzione in merito all’applicazione in Regione Lombardia delle norme per il diritto al lavoro dei disabili.
Commenta il consigliere regionale leghista Alessandra Cappellari: «Questa Risoluzione si propone di sollecitare il Governo ad una revisione della Legge 68 del 1999, ormai obsoleta e non più pienamente efficace nel fornire gli strumenti per garantire il giusto e doveroso collocamento delle persone disabili presso i datori di lavoro.
La Risoluzione fornisce una lunga serie di spunti maturati dalle esperienze territoriali lombarde, anche all’insegna della flessibilità, dell’imprenditorialità, dello scambio e valorizzazione di best practices a livello regionale ma anche potenziando il monitoraggio, rendendo il tema del lavoro e della formazione delle persone disabili sempre centrale nel dibattito e nell’impegno politico.
Tutti gli impegni elencati in risoluzione sono importanti e puntuali ed hanno pari rilievo per un percorso migliorativo dell’inserimento delle persone con disabilità».
«In particolare – spiega Cappellari – si sottolinea ad esempio l’importanza di stabilire regole omogenee di gestione delle liste provinciali del collocamento mirato; di uniformare a livello regionale le convenzioni ex art. 14 D.Lgs 276/2003, addivenendo alla definizione di una convenzione quadro unica per adottare criteri uniformi sull’intero territorio regionale; di migliorare l’accessibilità del servizio di collocamento mirato; di potenziare l’attività di monitoraggio dell’Osservatorio Regionale del mercato del lavoro e dell’Osservatorio Regionale per il monitoraggio e la valutazione degli interventi attuati per cercare di eliminare possibili comportamenti opportunistici nelle filiere dell’inserimento lavorativo dei disabili; di prevedere come obbligatoria da parte delle province la pubblicazione dei report annuali concernenti il numero delle doti uniche lavoro disabili attribuite, suddivise per ente formativo assegnatario, il numero delle conseguenti assunzioni a tempo determinato ed indeterminato realizzate a seguito dei tirocini previsti dalle doti stesse; di prevedere un sistema premiale per le aziende che non ricorrono all’esonero ma utilizzano convenzioni ex art. 14 D.Lgs 276/2003».
«Scopo di queste importanti modifiche, che interessano 55mila famiglie lombarde, è aumentare l’azione di sostegno sia per i disabili che per le aziende, favorendo un inserimento lavorativo efficace, mirando a collaborazioni volte ad avvantaggiare sia le aziende sia questi lavoratori», conclude Cappellari.
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