Caso Formaldeide, Noi ambiente salute e Movimento 5 Stelle alzano la voce
“L’indagine epidemiologica ha ribadito come sussistano ancora forti criticità riguardanti la qualità dell’aria: in particolare gli inquinanti si distribuiscono maggiormente vicino alle aree industriali che producono il pannello truciolare".
L’associazione Noi Ambiente e Salute torna all’attacco dopo i risultati dello studio Viadana III. “Le emissioni in atmosfera delle polveri di legno, polveri sottili, formaldeide e biossidi di azoto prodotti dalle industrie del legno truciolare, come avviene a Viadana e Pomponesco – scrive l’associazione – sono sostanze classificate come cancerogene, ossia in grado di produrre un tumore, per effetto diretto singolo che di sommazione. E’ pure dimostrato un loro rapporto causa-effetto: coloro che sono sottoposti all’inalazione o comunque al contatto con tali sostanze hanno un reale rischio di contrarre un tumore; quanti risiedono nel raggio di 1,5/2 km dalle fonti di produzione hanno un rischio maggiore di contrarre almeno un tumore polmonare”.
“Inquietanti sono i dati sull’incidenza di alcuni tumori a Viadana e a Pomponesco – scrive l’associazione – in aumento rispetto allo Studio di Viadana I e II: tumori dell’apparato respiratorio e leucemie. Inoltre il tasso degli aborti spontanei è più alto a Viadana che nei comuni limitrofi come significativo è l’incremento di patologie respiratorie e cutanee che si manifestano con allergie, di cui la popolazione pediatrica ne è particolarmente vittima: quadro tanto più aggravato da trasformazioni dell’assistenza pediatrica ospedaliera presso l’ospedale del territorio Oglio Po dove il reparto pediatrico in questi anni è stato progressivamente penalizzato dalla perdita di una struttura complessa, privilegiando l’attività ambulatoriale. Purtroppo diversi quadri patologici probabilmente correlabili all’inquinamento atmosferico non sono stati oggetto dello studio quali la patologia bronco ostruttiva, le interstiziopatie polmonari, il danno coronarico acuto come l’infarto miocardico, le malattie mielodisplasiche”.
“Il documento conclusivo dell’indagine epidemiologica Viadana III – commentano da Noi Ambiente e Salute – delinea un quadro pesantemente preoccupante per la salute pubblica (come già ben delineato nelle prime due indagini 1999-2004 e 2010-2011), che dimostra fra l’altro una prevalente penalizzazione per la popolazione che vive in prossimità delle fonti di emissione e di ricaduta e che ha conseguenze rilevanti sulle vie aeree respiratorie, sulle malattie dermatologiche ed allergiche e sulle malattie del sangue e del midollo osseo. Non vanno dimenticare le conseguenze del SARS COV-2 nel nostro territorio e i recenti studi in corso che metterebbero in relazione gli effetti delle persone esposte al mix di polveri sottili PM2,5 e al biossido di azoto con i tassi di incidenza infettiva da Covid-19. E’ indispensabile mettere dei limiti tassativi che prevedano la sostituzione della formaldeide nei processi produttivi e prescrizioni efficaci di riduzione per le altre emissioni derivanti da combustioni di rifiuti nei rinnovi in corso delle Autorizzazioni Integrate Ambientali e nelle VIA postume delle aziende del pannello truciolare Saviola e Frati (per la Frati è stata invece avanzata un ulteriore richiesta di ampliamento dell’area di stoccaggio dei rifiuti di diecimila metri quadrati)”.
L’associazione precisa inoltre di avere avuto il 5 gennaio scorso un incontro con sindaco e vicesindaco di Viadana, nel quale è stato chiesto l’impegno di una video-conferenza pubblica su Viadana III e di sottoscrivere la richiesta di sostituzione della formaldeide e la riduzione di emissioni sui rifiuti. “Ci chiediamo come mai il 9 gennaio 2021 la qualità dell’aria di Mantova era “accettabile” secondo Arpa Lombardia, mentre quella di Viadana e Pomponesco era “scarsa”, con valori degli inquinanti superiori o quasi uguali dai dati mantovani.
Sul tema prende la parola anche il Movimento 5 Stelle locale. “L’indagine epidemiologica, poco conosciuta dalla cittadinanza, ha ribadito come sussistano ancora forti criticità riguardanti la qualità dell’aria: in particolare gli inquinanti si distribuiscono maggiormente vicino alle aree industriali che producono il pannello truciolare e tale inquinamento ha delle ripercussioni sulla salute dei tanti cittadini che, vivendo in tali aree, sono più esposti. Peraltro, si evince dalle precedenti indagini epidemiologiche Viadana I e Viadana II che le criticità legate alla salute, in relazione a questo tipo di inquinamento, si mantengono immutate ormai da più di 10 anni nonostante le raccomandazioni contenute nei precedenti documenti. Crediamo per questo che ci sia un importante e non trascurabile bisogno di informazione chiara e autorevole proprio da parte dell’unità Operativa dell’Osservatorio Epidemiologico di ATS Valpadana che ha condotto la ricerca e che ha le maggiori competenze per divulgare informazioni che riguardano la salute pubblica”.
“A titolo esemplificativo – si legge nel comunicato – sottolineiamo come l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) abbia classificato la polvere di legno come agente cancerogeno di prima classe: infatti la polvere di legno duro, secondo gli studi messi a punto da questo Istituto, risulterebbe la causa principale dell’adenocarcinoma nasale negli esseri umani. Attualmente i paesi dell’Unione Europea adottano limiti differenti per l’esposizione alla polvere di legno: in Italia questo limite è fissato in 5 mg/m3. A questo proposito la relazione dell’Indagine epidemiologica evidenzia che “lo sviluppo del polo produttivo del pannello truciolare rappresenta una spiegazione plausibile per l’eccesso di tumori respiratori che, in quanto ipotesi, richiede di essere verificata attraverso uno studio analitico.” Cogliendo quindi l’occasione per ringraziare ancora una volta ATS Valpadana, il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università di Verona e il Servizio di Epidemiologia e Comunicazione dell’USL di Reggio Emilia, invitiamo i tre autori della ricerca, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, ad esporre pubblicamente i risultati di Viadana III durante una serata che potrà tenersi in videoconferenza, possibilmente aprendo un dibattito col pubblico per chiarire eventuali criticità e dubbi esplicitati dai cittadini”.
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