Viareggio, processo d'Appello da rifare anche per due rappresentanti della Cima Bozzolo
La Cassazione ha passato in prescrizione l’omicidio colposo, che aveva un peso specifico notevole, mantenendo il disastro ferroviario colposo tra i capi d’imputazione: questo il motivo per cui il processo d’Appello si dovrà rifare, stabilendo pene diverse.
BOZZOLO – Tocca anche Bozzolo, e in particolare la ditta Cima di Bozzolo, la decisione presa dalla Cassazione nei giorni scorsi in merito alla strage di Viareggio del 29 giugno 2009. Il deragliamento e l’incendio di un vagone con gas GPL provocò nella città toscana 32 vittime, di cui 3 bambini, oltre a feriti e danni. Si dovrà dunque rifare il processo d’appello, che aveva decretato – a Firenze – la condanna anche per due rappresentanti della Cima riparazioni di Bozzolo, ossia Daniele Gobbi Frattini e Paolo Pizzadini, rispettivamente responsabile tecnico della commessa carri e capo commessa: la condanna per loro era stata di quattro anni, ridotta dopo la condanna in primo grado a sei anni e mezzo. Nel mentre la Cassazione ha passato in prescrizione l’omicidio colposo, che aveva un peso specifico notevole nel calibrare la pena, mantenendo il disastro ferroviario colposo tra i capi d’imputazione: questo il motivo per cui il processo d’Appello si dovrà rifare, stabilendo pene diverse. La nuova sentenza, che riporta il caso giudiziario a un “passo” precedente, ha suscitato rabbia e indignazione tra i parenti delle vittime.
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