Salute

RSA tra crisi economica e del personale. Dal territorio cinque proposte alla Regione

"L’adeguamento dei contributi, sia per sanare le perdite dovute al Covid sia per l’adeguamento delle tariffe rapportate ad oggi, sgraverebbe il peso finanziario che verte sui nuclei famigliari, in quanto bloccherebbe l’aumento delle rette, migliorando i bilanci dei comuni, che a volte si trovano a pagare la quota spettante al degente" scrive Torchio, sindaco di Bozzolo.

Nella foto la Domus Pasotelli, una delle RSA del comprensorio Oglio Po

Il territorio si muove, in ambito sociosanitario, e ottiene una sponda importante nell’ATS Valpadana. Il direttore Salvatore Mannino, infatti, ha scritto al dottor Marco Trivelli, DG del settore Welfare di Regione Lombardia, evidenziando due esigenze del mondo sociosanitario: la prima di tipo economico e la seconda di tipo professionale. “L’erogazione in tempi brevi – scrive Mannino a Trivelli – possibilmente entro la prima metà di febbraio del saldo per le attività del 2020 rappresenterebbe un importante e non trascurabile aiuto, anche per evitare per le varie strutture l’accensione di mutui bancari per non ritardare i pagamenti del personale”.

Ma c’è un’altra questione, ossia la “ormai nota carenza di figure di profilo sanitario” scrive Mannino. “Alla già nota scarsità di personale medico, si è aggiunta una vera e propria fuga infermieristica, con abbandono delle strutture sociosanitarie, in particolare RSA, a favore di quelle sanitarie. Più ampie possibilità di progressioni carrieristiche e maggiori tutele anche sotto il profilo salariale hanno spinto molti infermieri verso gli ospedali che, peraltro, nella prima fase della pandemia, hanno beneficiato di una immagine salvifica di evidente rilievo anche come leva motivazionale”.

Da questa lettera ha preso spunto in seconda battuta Giuseppe Torchio, sindaco di Bozzolo, che ha evidenziato alcune carenze condivise appunto dal comprensorio Oglio Po e dalle sue strutture sanitarie (ospedali) e socio-sanitarie (RSA e case di riposo). Una lettera, inviata da Torchio a tutti i sindaci Oglio Po per la condivisione, che propone alcune possibili soluzioni, elencate una per una: “Nel contesto prettamente pandemico la depenalizzazione dei sanitari anche in ambito del diritto civile salvo che per dolo; l’immissione nel mercato di nuove risorse umane; la semplificazione burocratica; l’aumento dei contributi agli enti per garantire maggiore stabilità di bilancio e dare maggiore serenità ai propri dipendenti, con contributi volti a sanare le perdite dovute all’emergenza ma anche ad adeguare le tariffe economiche, i cui importi sono fermi da 20 anni; la nomina di medici coordinatori inviati da ATS ad operare nelle RSA (come avviene in Veneto) o il mantenimento del MMG che opera in RSA (come avviene in Emilia Romagna). L’adeguamento dei contributi, sia per sanare le perdite dovute al Covid sia per l’adeguamento delle tariffe rapportate ad oggi, sgraverebbe il peso finanziario che verte sui nuclei famigliari, in quanto bloccherebbe l’aumento delle rette, migliorando i bilanci dei comuni, che a volte si trovano a pagare la quota spettante al degente per sopperire la mancanza di risorse economiche di quest’ultimo”.

Giovanni Gardani

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