Tg1 sul Casalasco-Viadanese
protagoniste al MuVi
l'ultimo weekend di maggio
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MOTTA BALUFFI – Quando un giorno si avrà la possibilità di toglierci di mezzo questa ossessionante situazione pandemica finalmente si potrà porre fine ai troppi contrasti e polemiche che hanno contraddistinto tale periodo. Non si parlerà più di mascherine e assembramenti, di scuole chiuse o aperte, di ristori e di regioni rosse, gialle o verdi.
Nel piccolo Comune di Motta Baluffi ad esempio fa discutere l’iniziativa dell’Amministrazione comunale di segnalare attraverso il cartellone elettronico posto sulla pubblica via tutti i casi di Coronavirus tra la popolazione locale.
Un’iniziativa che di per se non ha nulla di originale poichè ogni giorno ci sono siti giornalistici che lo fanno pubblicando i progressi, o i regressi di tali contagi località per località, anche se qualche volta con dati non sempre in linea tra loro.
Ciò che suscita perplessità è la ricerca delle persone positive attraverso un gruppo di cittadini che su Facebook si adopera per cercare di giungere all’identificazione di coloro che, loro malgrado, sono rimasti infettati dal virus.
Una specie di caccia all’untore che non ha senso perchè oltre alla violazione della privacy in fatto di salute va a sollevare una specie di discriminazione inaudita e intollerante.
Il paese è piccolo e non è poi difficile giungere a soddisfare la morbosa curiosità di questi individui che amano giocare sulla tastiera e sopratutto sulla pelle degli altri. Altri che, oltretutto, nel frattempo possono già essere usciti dal tunnel della malattia, rappresentando quindi per la società un punto di riferimento e di garanzia per l’importante immunità acquista e certificata dai medici.
Ros Pis