Carlo Sante Gardani, il ricordo di Alberto Fazzi: "Lo porterò nel cuore"
Tra tutti gli attestati di stima c'è una lettera a cui i familiari tengono in modo particolare. Ce l'ha girata la sorella Carolina. E' il ricordo di Alberto Fazzi
CASALMAGGIORE – Migliaia gli attestati di stima che continuano ad arrivare in memoria di Carlo Sante Gardani. Un infinito fiume di ricordi, di emozioni, di parole. Tanti rivoli di piccoli grazie che messi assieme fanno il mare. Spesso si dice che tra i vari elementi che fanno la grandezza di una persona c’è tutto quel che segue all’ultimo viaggio. E l’ultimo viaggio di Carlo Sante Gardani è quello di un gigante.
Tra tutti gli attestati di stima c’è una lettera a cui i familiari tengono in modo particolare. Ce l’ha girata la sorella Carolina. E’ il ricordo di Alberto Fazzi, uno dei ‘suoi’ ragazzi, ex vice presidente del Consiglio Comunale di Casalmaggiore ed ex consigliere comunale. Un piccolo grazie a chi è andato avanti, nella stanza accanto. E a chi resta a perpetrarne la memoria.
Cara Carolina,
sto ancora faticando a crederci e penso che ci vorrà molto tempo prima di accettarlo. Il primo ricordo che ho di Carlo risale a quando ero bambino, quando venne in qualità di talent scout a vederci giocare a calcio. Qualche anno dopo mi premiò anche con un pallone in un progetto del Comune dove era assessore alle politiche giovanili.
I giovani… mai avrei pensato molti anni dopo di ritrovarlo sulla mia strada e in modo così forte. Mi convinse a partecipare ad una cena, e da quel momento non ho più smesso di imparare quotidianamente chi era Carlo Sante Gardani.
Ho tantissimi ricordi che affollano la mente ed il cuore e credo che lì rimarranno per sempre. Ora me lo immagino seduto sulla sua poltrona con gli occhiali abbassati sulla punta del naso e con lo sguardo sospeso a dispensare consigli e aiuti a tutti, senza discriminazione alcuna.
La sua casa era la casa di tutti, soprattutto degli ultimi.
Me lo immagino ad ascoltare sapientemente le paure, i guai e le sfortune della sua comunità, magari interrompendo qualche secondo per vedere in tv un servizio di Giovanni, chiamando anche Nadia oppure perché qualcuno aveva suonato il campanello in modo ripetitivo e particolare, quasi fosse un codice segreto, e non poteva che essere uno dei suoi fratelli alla porta.
Carlo era un ragazzino. Nell’animo aveva 20 anni e forse è per questo che riusciva a parlare ai giovani. Ha saputo tirare fuori il meglio da ognuno di noi, prendendosi spesso il peggio senza battere ciglio.
Le sue qualità umane uniche gli permettevano di discutere animatamente al mattino, e di programmare già nuove cose il pomeriggio stesso.
Ci ha dato modo di credere che nulla fosse impossibile, e credo che nel nostro piccolo abbiamo fatto insieme cose straordinarie.
Dietro ogni singola azione politica, civica e umana c’era lui: se non direttamente con un consiglio, coi valori della lealtà, della trasparenza e della generosità trasmessi.
Umanamente Carlo era infinito. La sua ironia ed autoironia erano così vere e genuine che non potevi restarne indifferente. Così come la sua curiosità.
Ho ancora vivo nel cuore quel novembre di qualche anno fa in cui con cadenza giornaliera partiva da casa con pala e piccone assieme a noi, e scavava sotto metri di terra per veder terminare la scalinata dell’idrometro di Casalmaggiore. La sua Casalmaggiore.
Credo che nessuno la abbia amata, protetta e difesa come lui. La voglia di riscatto di una città e della sua gente erano impresse limpidamente nei suoi occhi, sempre, fino all’ultimo.
Anche se ora non c’è più, so che ogni volta che camminerò per la strada, lo vedrò passare con la sua telecamera in mano, la schiena un po’ curva coperta dallo zainetto, la mano che in lontananza mi saluta e un “Buon Anno!” che mi riempirà il cuore.
Lo porterò sempre non solo nel cuore, ma anche in tutti i valori e i principi sani della vita.
Un saluto affettuoso, Alberto. Non appena ci sarà possibile farlo in sicurezza, ti stringerò forte.
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