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Carli Lloyd, dichiarazione d'amore: "Mi manchi, pallavolo"

Mi mancano il movimento, il flusso e l'eccitazione. Mi manca la stanchezza totalizzante dopo una combattuta partita di cinque set. Accidenti, mi manca tutto

L’avevamo lasciata, poco prima che iniziasse il campionato alle prese con la meravigliosa sorpresa della maternità. Una notizia che aveva privato la VBC Casalmaggiore di una colonna dalla quale partire per costruire un campionato tranquillo ma aveva comunque fatto felici i suoi estimatori.

Ma Carli Lloyd non la scopriamo adesso. La pallavolo ce l’ha incisa nella pelle, le corre col sangue. Ed è così che nel suo blog personale parla della mancanza del suo sport.

Cara pallavolo, Ieri ho avuto pensieri pesanti su quanto mi manchi giocarti. Mi sembrava giusto sedermi e provare a scriverlo…

Quindi eccomi qui a cinque mesi e mezzo dalla mia gravidanza e sì, ho giocato… ho toccato la palla almeno un paio di volte a settimana. Sulla spiaggia. Sport diverso, palla diversa, campo diverso.

Differenze e tutto il resto – mi ha davvero portato la sensazione di gioia di cui avevo bisogno per mantenermi in una posizione equilibrata mentre mi manchi tu, il mio sport competitivo che è stato con me negli ultimi vent’anni della mia vita.

Mi manca la routine. Mi manca lo sforzo fisico. Mi manca la connessione con i compagni di squadra. Mi manca la crescita dell’allenamento. Mi mancano le palestre. L’energia. Mi mancano i fan e l’amore per il gioco che vibrano dagli spalti al campo e su tutto il mio corpo fino allo spazio nel mio cuore.

Mi manca la programmazione e la coerenza che porta. Mi manca la sicurezza di sapere che lavorare sodo è la cosa migliore e sentire il mio corpo esercitare un sacco di energia per stare meglio, per costruire di più e per migliorare.

Mi mancano il movimento, il flusso e l’eccitazione. Mi manca la stanchezza totalizzante dopo una combattuta partita di cinque set. Accidenti, mi manca tutto.

Pallavolo, sei stato una grande compagna. Mi ha presentato i miei amici più cari. Mi hai portato in tutto il mondo. Mi ha dato l’opportunità di vedere di più. Non mi sento persa senza di te … Mi sento bene – ma di sicuro mi manchi.

C’è una grande parte di me a cui non sembra che il tempo per gareggiare sia finito. C’è questa parte di me che desidera un’altra stagione all’estero. Un’altra nuova città e nuovo appartamento e nuovo allenatore e compagni di squadra.

Nuove sfide. Nuovi obiettivi. Quella parte di me fa un po’ male quando immagino di non tornare indietro. Ma poi ricordo quali possibilità portano questa gravidanza e questo bambino, e devo ricordare a me stessa che funzionerà tutto come dovrebbe.

Mi ricordo di quando ho lasciato la nazionale. Nel dolore e nella tristezza. In lacrime. Con un pizzico di rabbia e un cuore pesante e soprattutto la sensazione di dolore. Ma poi ricordo come mi sono concentrata sul dono che avevo ancora di continuare a giocare a pallavolo all’estero per farmi superare parte del dolore.

Ricordo come questo mi ha aiutato a guarire dal dolore. Alcuni dei dolori, non tutti. Il processo è stato lungo e in un certo senso penso che ci siano ancora alcune cose che si devono risolvere.

Da allora è stato un vortice guardare come prosegue la vita. Con le stagioni interrotte, i fan banditi, le pandemie persistenti e le Olimpiadi rinviate. Tante cose che non mi aspettavo sono emerse e hanno modificato i percorsi di vita in tutto il mondo.

Con tutto questo so che aspettarmi una transizione fluida e prevedibile in qualsiasi cosa in futuro sarebbe un po’ sciocco da parte mia. In questo c’è eccitazione però. Ho imparato a permettere alla spontaneità della vita di piacermi di più invece di scuotermi. Riley mi ha aiutato in questo.

Quindi eccomi qui… senza sapere se sarò di nuovo in campo in una palestra all’estero… senza sapere se giocherò – e sento questo dolore per la maggior parte del tempo.

Questo momento… mi fa anche vedere quanto fossero belle le mie opportunità. I compagni di squadra, i paesi, la crescita, gli allenatori, le culture – cose che non dimenticherò mai.

Mi manchi, pallavolo. Mi manca palleggiare ai miei attaccanti e lavorare per essere ingannevole e celebrare i miei compagni di squadra quando fanno bene e le cene a tarda notte con lo zio dopo le partite.

Mi mancano quei messaggi di mia madre che mi dicevano come guardarmi giocare le porti una grande gioia. Mi manca riflettere sugli allenamenti e pensare a tutte le cose in cui voglio ancora migliorare.

Se sei un atleta e stai ancora leggendo, sono sicuro che puoi immedesimarti. I nostri sport sono un pezzo così incredibile della nostra vita. Se giochi e gareggi ancora, sorrido per te. Letteralmente.

Se sei come me e ricordi con un po’ di dolore nel cuore, ti mando un abbraccio pieno di comprensione.

C’è questo posto profondo nel mio cuore che sente che il mio tempo con te non è ancora finito… ma questa è la sensazione di oggi – chissà cosa porterà il domani.

Ho così tanto amore per te, pallavolo. Grazie“.

Non ne abbiamo mai avuto dubbi dell’amore per Carli per la Pallavolo. La speranza è quella di rivederla prima o poi di nuovo in campo, magari con una maglia rosa addosso, come nei tempi migliori, a riempirci gli occhi del suo genio. Sognare in fondo non costa nulla.

redazione@oglioponews.it

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