Cronaca

Sabbioneta, gli auguri del sindaco Marco Pasquali in un anno sofferto

Sabbioneta è uno splendido gioiello incastonato nell'area dell'Oglio Po. La perla della bassa con tutta la sua storia, la sua arte e le sue tradizioni

SABBIONETA – Gli auguri di fine anno sono una tradizione per buona parte dei sindaci, e non solo del comprensorio. Quelli di quest’anno sono auguri particolarmente difficili. Il Covid ha sconvolto progetti ed ambizioni, programmi e iniziative ed ha sollecitato le amministrazioni ad occuparsi quasi esclusivamente di emergenza.

Sabbioneta ha pagato un prezzo estremamente alto al virus: 45 decessi da marzo a ottobre di quest’anno, con una media del 25% in più rispetto ai quattro anni precedenti. E ancora la lotta non è finita. Ma bisogna anche guardare avanti e provare ad aver fiducia nel domani. A maggior ragione gli amministratori che dei cittadini sono le guide.

Marco Pasquali è il giovane sindaco di Sabbioneta. Non è stato un anno semplice nemmeno per lui. Lo avevamo visto qualche tempo fa in piazza a Casalmaggiore, con l’aria piuttosto provata ma con la voglia, nonostante tutto, di pensare e programmare non solo l’oggi, ma anche il dopo. Ci ha messo – come tanti altri sindaci – coraggio, ci ha messo speranza e soprattutto ci ha messo il grande cuore che ha, ed il sorriso convinto.

Sabbioneta è uno splendido gioiello incastonato nell’area dell’Oglio Po. La perla della bassa con tutta la sua storia, la sua arte e le sue tradizioni. Proprio da quella storia e da quella bellezza la città ripartirà. Anzi, a dire il vero, per tanti versi non si è mai fermata.

Questo il (bel) messaggio del sindaco Marco Pasquali.

#Sabbioneta2020 è un simbolo che ci ha accompagnato in questo anno. Doveva significare rinascita, rinnovamento, ritrovata consapevolezza di una grandezza ormai perduta per la nostra città. 

Ho pensato tanto in questi ultimi giorni – a tempo perso ovviamente – a cosa dire nei saluti di fine anno, che per me sono quasi tradizione. Ho scritto e cancellato molto, sicuro di non saper racchiudere in parole cosa abbia significato questo anno maledetto. Per tutti, ma anche per me. 

#Sabbioneta2020 resta come un marchio indelebile sulla vita di ognuno di noi. Resta come segno inciso a fuoco di un’esperienza di vita unica, irripetibile, assolutamente non invidiabile, ma inevitabile. Un’esperienza di cui avremmo fatto tutti a meno, che ha toccato tutti, ma non allo stesso modo. 

Un’esperienza che io non so descrivere a parole per tutto quello che ha significato anche per me e per quello che rappresento o dovrei rappresentare per tutti i miei concittadini e non solo.

E allora non riesco che scrivere questa breve, banale, forse inutile riflessione, preparandoci a quella #Sabbioneta2021 che altrettanto sarà rinascita, rinnovamento, ritorno a una grandezza dimenticata: che il 2021 possa restituire a tutti ciò che il 2020 ci ha tolto!

Perché possiamo (e dobbiamo) ringraziare chi c’è stato, come sempre, e ricordare il bello e il buono che è nato, dal “letame” che è questo maledetto 2020 (“dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”). 

Ma il 2021 deve restituirci quello che il 2020 ci ha tolto. E quindi auguri a tutti, per un inizio nuovo, per un percorso che mai come in questo cambio d’anno simboleggia davvero il passaggio a un tempo nuovo. Buon 2021 a tutti noi, e che #passodopopasso, possa davvero restituirci ciò che il 2020 ci ha tolto!

N.C.

 

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