Ponti sul Po, da M5S l'ordine del giorno: "Finanziarne la manutenzione anche con il Recovery Fund"
"Ce n’è abbastanza per chiedere al governo che, appena possibile, il fondo istituito dall’allora ministro Toninelli venga rifinanziato e che si velocizzino le procedure per i lavori di manutenzione, rifacimento o costruzione necessari”, conclude Zolezzi.
Rifinanziare il fondo per la manutenzione del bacino idrico del Po per procedere il prima possibile alla manutenzione e ricostruzione di nuovi ponti ove necessario usando anche le dotazioni in arrivo del Recovery Fund. È quanto chiede in un ordine del giorno associato alla Legge di bilancio il parlamentare mantovano del M5S Alberto Zolezzi insieme ai colleghi M5S Davide Zanichelli, Maria Edera Spadoni, Cristian Romaniello, Valentina Barzotti e Francesca Businarolo. L’ordine del giorno è firmato anche dal parlamentare di Italia Viva Matteo Colaninno.
“Il problema è serio, come ben sanno i cittadini dei territori interessati, in primis i mantovani”, spiega Zolezzi. “Un primo, importante passo fu fatto nella Legge di bilancio 2019, nelle quale vennero stanziati allo scopo, per volontà dell’allora ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli, 250 milioni di euro. Ma queste risorse non bastano. Una recente ricognizione ha rivelato che sono ben 183 su 255 i ponti con degrado strutturale alto, 42 i ponti con limitazione di portata, 5 quelli con limitazione del traffico e 4 quelli chiusi totalmente. Insomma, c’è tanto lavoro da fare ancora, e celermente”.
Al di là delle rilevazioni della ricognizione succitata, è la cronaca stessa a dimostrare la necessità di fondi e opere: basti ricordare la situazione del ponte Marino e del ponte di Ostiglia, del ponte di Borgoforte, del ponte di Casalmaggiore e molti altri; la recente alluvione del Panaro ha visto un danneggiamento importante del ponte Samone, considerato a rischio strutturale basso. “L’ordine del giorno intende impegnare il governo a considerare le infrastrutture del bacino del Po, ponti e arterie afferenti, come una priorità non solo locale; attraverso il Po, in particolare sulle strade statali, passano buona parte delle merci italiane esportate e importate che determinano il 60% del prodotto interno lordo italiano”, proseguel’esponente pentastellato.
“C’è poi anche la questione ambientale e di salute, che tocca da vicino proprio il territorio del bacino idrico e i cittadini delle provincie emiliane: le polveri sottili già in eccesso nella Pianura padana potrebbero aumentare per l’incremento dei chilometri percorsi dalle merci trasportate su gomma che, in Emilia-Romagna e a Mantova in particolare, sono responsabili per il 21% del particolato respirato. Ce n’è abbastanza per chiedere al governo che, appena possibile, il fondo istituito dall’allora ministro Toninelli venga rifinanziato e che si velocizzino le procedure per i lavori di manutenzione, rifacimento o costruzione necessari”, conclude Zolezzi.
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