Bozzolo, don Luigi e il richiamo a preservare l'ostia da cadute accidentali
Se per comprensibili ragioni igieniche non sembrasse opportuno consumarla si potrà ritirarla e poi deporla a consumare in modo naturale nel sacrario, luogo dove si custodiscono anche gli oli santi
BOZZOLO – “Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli e disse: questo è il mio corpo che è dato in sacrificio per voi. Fate questo in memoria di me” recita un famoso passaggio di Luca nel Vangelo. Già, ma se la particola cade a terra, che succede? Al di la di improbabili sventure, ipotesi di calamità o addirittura di blasfemi utilizzi nelle cosidette messe nere, sulla questione si è soffermato domenica mattina don Luigi Pisani durante la Messa delle 10,30.
“L’ho già raccomandato altre volte. Si arriva davanti al Sacerdote con la mascherina abbassata e si allunga la mano per ricevere l’ostia che va immediatamente portata alla bocca. Non si torna al banco con la particola in mano onde evitare che essa cada a terra. E’ già successo ieri e l’altro ieri ancora. L’ho già detto e ripetuto e non lo dirò più. Poi farete come volete” ha sottolineato con decisione il parroco.
Il problema registra numerose casistiche se si pensa a quante ostie vengono distribuite ogni giorno ai fedeli nelle chiese cattoliche di tutto il mondo. Un esempio clamoroso si manifestò durante una Messa persino presso il Santuario della Fontana a Casalmaggiore dove la particola non cadde a terra ma venne prelevata da un giovane straniero che anzichè ingerirla la pose direttamente in tasca.
Un gesto che non era sfuggito al Frate celebrante il quale a voce alta chiese allo sconosciuto di tornare subito indietro e restituire l’ostia consacrata. In difesa dell’uomo però si alzò uno dei fedeli presenti il quale inveii contro il religioso cercando di raggiungerlo sui gradini dell’altare per rimproverarlo del modo a suo dire troppo irriguardoso nei riguardi dello straniero.
Tornando alle particole cadute a terra alle domande dei fedeli che si chiedono se quell’ostia sia da distribuire ancora o mettere da parte, la riforma liturgica consente anche al fedele laico di poterla raccogliere se non lo precede prima il sacerdote. Il problema riguarda piuttosto cosa fare con quell’ostia: distribuirla ancora o metterla da parte? Dipende dalle circostanze.
Se per comprensibili ragioni igieniche non sembrasse opportuno consumarla si potrà ritirarla e poi deporla a consumare in modo naturale nel sacrario, luogo dove si custodiscono anche gli oli santi che ogni anno si cambiano. Tutto il resto appartiene a credenze e superstizioni d’altri tempi.
Ros Pis