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Istituto Dedalo 2000, la scuola che non si ferma dinnanzi al Covid: le iniziative all'avanguardia

Non solo l’uso flessibile del tempo, ma anche l’adozione del modello di “Scuola senza zaino” nelle classi prime di tutti i plessi della Scuola primaria costituisce il fulcro di una nuova progettualità che ha coinvolto l’Istituto.

GUSSOLA – La scuola, al tempo del Covid 19, spesso ha lavorato in silenzio. Per ovvie ragioni, la progettualità e le azioni sono rimaste all’interno delle aule, ben custodite nei pc. E così l’IC Dedalo 2000, dalle scuole dell’Infanzia a quelle della Secondaria. Ma proprio in questo periodo, così complicato, sono maturate proposte che, poi, si sono trasformate in atti di decisivo cambiamento sul piano organizzativo e didattico. A settembre, le scuole dell’Istituto sono ripartite offrendo una modulazione oraria “flessibile”, adottando una delle idee del  Manifesto delle “Avanguardie Educative”, un progetto di ricerca-azione nato dall’iniziativa autonoma di INDIRE, per portare l’innovazione nelle scuole. Tra le idee del Manifesto di Avanguardie, l’Istituto ha deciso di adottare l’Uso flessibile del tempo. 

Nella Scuola Primaria e Secondaria, pur mantenendo lo stesso orario di funzionamento, si inserisce un modulo laboratoriale, totalmente dedicato allo sviluppo delle competenze. Abbracciando una sfida, vista l’incertezza in cui si è aperto l’anno scolastico, si è deciso di cominciare, comunque. Si sono dunque attivati laboratori di vario genere, come ad esempio, nella Scuola Primaria, di lettura, di informatica e di espressione artistica mentre, nella Scuola Secondaria, di Debate, di sostenibilità ambientale e sicurezza, di comunicazione, di coding, di role playing, di arte e di lingue. I docenti coinvolti hanno messo in campo le proprie competenze senza sottrarsi, laddove necessario, ad una formazione dedicata, per offrire un ventaglio di attività che potessero incontrare l’interesse degli studenti ma anche, e soprattutto, di lavorare davvero sulle competenze europee e di cittadinanza. Pur con i limiti che la situazione epidemiologica impone, i risultati arrivano. Gli studenti si mostrano molto soddisfatti di attività che li vedono realmente protagonisti di ciò che fanno e che mettono alla prova abilità e competenze che, spesso, nella didattica non emergono. Alla base di tutto ciò, uno dei principi basilari dell’Istituto, l’inclusione che, attraverso i laboratori, trova un terreno fertile. Il nuovo insegnamento dell’Educazione Civica, inoltre, ha trovato, in alcuni di questi laboratori, una naturale espressione.

Non solo l’uso flessibile del tempo, ma anche l’adozione del modello di “Scuola senza zaino” nelle classi prime di tutti i plessi della Scuola primaria costituisce il fulcro di una nuova progettualità che ha coinvolto l’Istituto. Per i docenti questo nuovo assetto rappresenta un’esperienza professionale di notevole impegno certamente, ma anche di riflessione e ripensamento della propria azione didattica. Il Covid, insomma, non ha significato uno “stop”, ma ha imposto nuove modalità di azione, come ben dimostra la “Settimana della Legalità: non voltarti o sei complice”, promossa dall’Istituto nel periodo tra il 2 e il 9 dicembre, un progetto denso di eventi e di attività che hanno coinvolto il mondo della musica, dell’arte e della giustizia e hanno messo al centro dell’azione educativa l’alunno, rendendolo  protagonista all’interno della propria comunità e dando alle regole un valore per affermarsi come individuo, nel nome della libertà, della propria realizzazione, del diritto ad una società più giusta e più democratica, ma anche del dovere di contribuire a costruirla. E’ avvenuto tutto “a distanza”, ma non per questo è stato meno significativo: nuove idee hanno preso quota.

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