Covid e vaccini, il primario emerito Taurozzi: "ATS in ritardo: ecco cosa manca ancora"
"Occorrerà allestire 21 punti vaccinali a fronte dei sei attualmente presenti - spiega Taurozzi - arruolare 21 medici vaccinatori e 80 infermieri per supportare i cinque medici e 25 infermieri attivi ad oggi, addestrare il personale sanitario alla gestione di un vaccino particolarmente complesso, approvvigionarsi di 600.000 siringhe".
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“L’ATS Val Padana si presenta con grave ritardo alla sfida del secolo, la organizzazione della campagna vaccinale di massa che dovrà intetessare il 70% della popolazione, ossia 42.000.000 di italiani, 7.500.000 di cittadini lombardi e 290.000 abitanti della Provincia di Mantova”. Ad attaccare è Nicola Taurozzi, Primario Emerito. “In gennaio saranno destinate come prima tranche alla provincia di Mantova – spiega il professore – 13.300 dosi di vaccino Pfizer. Una campagna vaccinale di queste proporzioni richiede un piano vaccinale territoriale che attualmente non c’è. È opportuno che l’ATS in collaborazione con l’ASST attivi urgentemente una cabina di regia, una Task force che programmi le soluzioni logistiche adeguate”.
“Occorrerà allestire 21 punti vaccinali a fronte dei sei attualmente presenti – spiega Taurozzi – arruolare 21 medici vaccinatori e 80 infermieri per supportare i cinque medici e 25 infermieri attivi ad oggi, addestrare il personale sanitario alla gestione di un vaccino particolarmente complesso, approvvigionarsi di 600.000 siringhe, di 3 super frigoriferi a meno 80 gradi per lo stoccaggio e la conservazione del vaccino Pfizer, individuare l’Hub. Inoltre dovranno essere individuati gli spazi dove ubicare le tensostrutture. Dobbiamo farci trovare pronti e preparati all’appuntamento vaccinale che permetterà di sconfiggere l’infezione SarsCov2”.
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