Anguilla del Po, buone notizie: in primavera tornerà a solcare il fiume
Quanto ai ladri ben poco si può fare: le golene e le aree fluviali, al di là delle tante belle parole sulla loro tutela, sono terra di nessuno, un Far West in cui ci sono solo banditi, e mancano gli sceriffi
CASALMAGGIORE – L’Anguilla tornerà a solcare le acque del Po questa primavera. A portare turisti e appassionati da una sponda all’altra del fiume. L’hanno fermata i manigoldi che nella notte tra il 21 e 22 dicembre ne hanno staccato il motore per poi abbandonarla nei pressi di Viadana ormai inutilizzabile ma non per sempre.
Graziano Lanzetti, direttore della sede della Polisportiva Amici del Po, guarda verso il fiume. E verso quel molo da dove la barca è stata staccata. “In quella stessa notte hanno tentato di portarne via altre due – ci racconta – ma poi non ci sono riusciti. Sono arrivati probabilmente via acqua perché dalle videocamere di sorveglianza a terra non si è visto nessuno”.
Era gente esperta, che sapeva quel che faceva. Probabilmente professionisti specializzati in questo tipo di furto. Non tutti i motori sono commerciabili: i quattro tempi con una buona cilindrata hanno un buon mercato. E non devono essere particolarmente vecchi. I ladri avevano studiato la dislocazione delle videocamere a circuito chiuso che vegliavano sul molo. “Hanno dato una mazzata alla videocamera mettendola fuori uso e poi hanno agito. Non li troveranno. Denunciare il motore di una barca è ormai come denunciare il furto di una bicicletta. Alla fine a chi può importare?”
La barca era assicurata e – fortunatamente – non ha subito danni particolari (se non il tranciamento dei cavi per la rimozione del motore). In questi giorni i vertici degli Amici del Po andranno a valutare una serie di proposte per il ripristino: l’anguilla è attualmente ancorata al molo di Mezzani in attesa di tornare a casa.
Sorride comunque Graziano. “Dovremo trovare un motore che a loro non interessa, forse così evitiamo che ce lo rubino” ci dice scherzosamente. L’Anguilla al momento è stata ferita, ma verrà curata e tornerà a navigare leggera sule acque del Po e a mostrare a tutti coloro che vorranno in quale luogo meraviglioso ci è capitato di vivere.
Quanto ai ladri ben poco si può fare: le golene e le aree fluviali, al di là delle tante belle parole sulla loro tutela, sono terra di nessuno, un Far West in cui ci sono solo banditi, e mancano gli sceriffi. Si resiste e si fa quel che si può: non basta e non può bastare ma a nessuna istituzione questo interessa un gran ché.
Nazzareno Condina