Allagamenti a Castelfranco, Benelli attacca Priori con una lunga lettera
Il sindaco Priori ha poi risposto a Benelli tranquillizzandolo in merito al fatto che “la situazione è sotto controllo e non vi sono motivi di allarme”. Ma non è bastato: "Il sindaco sa che il Reticolo idrico minore è di sua competenza?" attacca il consigliere di minoranza.
PIADENA DRIZZONA – Fa ancora discutere a Piadena Drizzona la questione degli allagamenti dei giorni scorsi. Dante Benelli, consigliere di minoranza, aveva infatti inoltrato una comunicazione al sindaco Matteo Guido Priori legata alla situazione di vari ettari di terreno nella zona circostante il cimitero della frazione (e non solo) di Castelfranco d’Oglio. “In qualità di Consigliere di Minoranza ho ricevuto – scrive Benelli nella missiva – la protesta di alcuni cittadini indignati i quali lamentavano il fatto che ancora nel 2020 si presentassero degli allagamenti. Di fronte a tale situazione da vecchio abitante di Castelfranco appariva in tutta evidenza che il colatore denominato “Laghetto” risulta a piena portata da rasentare le campagne circostanti, prova questa che lascia chiaramente intendere che a valle del percorso non vi è uno sfogo adatto alle circostanze del momento. Chi scrive deve rimarcare che nella sua informazione scritta, chiede al sindaco di inviare personale comunale qualificato per accertarsi che in zona San Paolo sia in funzione l’impianto idrovoro di scavalcamento acque del colatore “Laghetto”, che da quasi un secolo fa defluire le acque di scolo soprattutto della vasta zona bassa del terrazzo morfologico. Il Sindaco in carica, nonostante la pioggia persistente trattiene nelle sue mani la segnalazione del 9 dicembre e solo il giorno 10 dicembre 2020 (ore 13.10) con sua nota di protocollo n. 0018045/2020, gira la richiesta del Consigliere Benelli al Consorzio Bonifica Dugali (o Dunas) con sede in Cremona. Giunti a questo punto pare utile rammentare al sindaco che il comune da lui diretto risulta responsabile del reticolo idrico minore che, per il soppresso comune di Drizzona, si divide in due parti: una di, competenza dell’accennato Consorzio Bonifica Dugali (Cavo diversivo Magio, Cidalara Castelfranco, Cidalara Drizzona, Pontirolo 1° e 2° e Roggia Magetta); mentre la seconda di competenza del disciolto Comune di Drizzona e precisamente: Casotto o Vero, Isolina + Gorra, Pontirolo e Rogge, colatori, canali irrigui significativi. Detta classificazione non è il frutto di cervellotiche immaginazioni dello scrivente ma sono state instaurate per la successiva applicazione, dalla determinazione del Reticolo Idrico Minore, approvate con deliberazione del Cosiglio Comunale di Drizzona con atto n. 24 del 28.11.2012”.
“Il Piano – spiega Benelli – si divide in due parti fondamentali di cui la prima si intitola “Relazione tecnica” mentre la seconda “Regolamento di polizia idraulica”. Questi testi si prefiggono di utilizzare in modo razionale le risorse idriche superficiali; ridurre il rischio idrogeologico del territorio attraverso la manutenzione dei corsi d’acqua; acquisire un quadro conoscitivo del reticolo principale, minore e di Bonifica, comprensivi di informazioni tecnico – operative e cartografiche. Dall’accennato Regolamento di Polizia idraulica si ricava inoltre che: “Le norme del presente Regolamento forniscono indirizzi progettuali validi per ogni tipo di intervento di manutenzione, modificazione e trasformazione dello stato dei corsi d’acqua del territorio comunale e sono costituite da un insieme di regole, criteri operativi e modalità di intervento atti al conseguimento di un risultato materiale o prestazionale. Il mancato rispetto del presente regolamento, deve essere motivato in ragione di evenienze non previste ecc. l’Amministrazione Comunale, attraverso i propri organi tecnici ne sorveglia l’osservanza. Inoltre, come se quello finora scritto non bastasse, la Delibera Comunale più sopra accennata, al paragrafo 4 recita che: “Di demandare al Responsabile del Settore Tecnico Comunale ogni successivo adempimento previsto, inserimento nel P.R.G. ecc.”. Comunque, fermi restando gli accennati requisiti idraulici, sebbene notorio a chi frequenta da troppo tempo le sale consiliari, appare giusto fare un breve accenno al recente approvato Piano di emergenza di Protezione Civile, dove fra le altre cose interessanti, a pag. 76 si recita che: “ fenomeni localizzati di innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua minori con inondazione delle aree limitrofe anche per effetto di criticità locali…”. La prefata elencazione è risultata utile per stabilire le competenze in materia di difesa idraulica e relativi interventi correttivi e di protezione civile. Al riguardo pare utile rammentare e stigmatizzare che la persona al vertice del Comune dopo aver ricevuto la comunicazione del Consigliere di Minoranza, l’ha trattenuta nelle sue mani per un giorno e alle ore 13.10 del 10 dicembre si è limitato a fare una specie di copia incolla e trasmetterne il testo (del segnalatore non dei tecnici comunali) al Consorzio di Bonifica. Appare quindi assolutamente evidente congetturare che: personalmente il sindaco si è accertato degli allagamenti? Si sarà avvalso del personale dell’Ufficio Tecnico per accertarsi se il reticolo idrico minore rispondesse ai requisiti imposti dai relativi regolamenti? La Protezione Civile locale di cui il Sindaco ne occupa il vertice e parimenti l’Ufficio Tecnico ma anche la Vigilanza Urbana (oggi assurta al grado di Polizia Municipale), avranno eseguito degli accertamenti per stabilire la veridicità degli allagamenti diffusi? Gli organismi di cui sopra, per ordine del Sindaco si saranno recati in località San Paolo Ripa d’Oglio per accertarsi del livello idrometrico raggiunto dal Colatore “Laghetto”, constatando de visu se l’Impianto di Scavalcamento acque di colo stesse funzionando a pieno ritmo?”.
“Qualche riflessione merita di essere fatta – prosegue Benelli – ma, conoscendo bene come funziona la pubblica amministrazione italiana, si pensa che tutto sia stato vanificato e l’esempio lo si ottiene considerando il comportamento del Sindaco. Questi, con un giorno di ritardo, decide di scomodare il Consorzio di Bonifica, non portando valutazioni personali sugli allagamenti o presentando documenti istruiti dagli organismi alle sue dipendenze ma semplicemente allegano la nota ricevuta dal Consigliere di Minoranza. Il principale elemento discorsivo di questo modo di agire lo si ricava nel ragionamento per cui: “Io povero sindaco non intendo disturbare un Consorzio per questioni di allagamento ma sono costretto a farlo perché un rompiscatole ha buttato sul mio tavolo una richiesta che riguarda le diverse competenze circa il Reticolo idrico minore”. In Italia ormai si ragiona in questo modo e gli organi di stampa quotidianamente ci forniscono migliaia di esempi stigmatizzati soprattutto in questi tempi di Covid 19. Resta comunque inteso che se il sindaco intendesse fare chiarezza, attendiamo prove giustificative scritte circa le sue competenze e non le solite dichiarazioni o enunciazioni diffuse sulla parola considerando che, vigendo ancora la Costituzione, nessuno in politica risulta essere unto dal Signore. Quale ultimo capoverso si ritiene utile commentare la nota n.0008838/2020 del 10.12.2020 emessa in proposito dal Dunas di Cremona nella quale il Direttore Generale dichiara che “ l’impianto di San Paolo è stato azionato da sabato 05 dicembre”. Per cui: si evince che il comune di Piadena D. nei tempi dovuti, non abbia controllato l’effettivo funzionamento dell’Impianto di san Paolo perché ne chiede spiegazioni al Dunas il giorno 10.12.20 ore 13.10 con sua nota n. 0018045. Non essendoci stati riscontri di merito (prove documentate e incontrovertibili) il Consorzio di Bonifica può proferire le enunciazione più disparate a suo scarico assicurandone il corretto funzionamento dal giorno 05.12.2020, a meno che l’impianto possieda un registro di funzionamento siglato e parafato in ogni sua parte, oppure un sistema elettronico che registri con fedeltà il funzionamento ma anche altri mezzi che siano definiti attendibili. Fatti non parole! Il cittadino possessore di immobili (case o terreni) paga annualmente al Consorzio denari sonanti che riguardano la bonifica e il miglioramento fondiario, per ottenere ottimi servizi rivolti a tutta la collettività dei contribuenti. Persistendo ancora allagamenti, si mette in discussione la potenzialità dell’impianto considerato che, con piogge persistenti ma non calamitose, gli abitanti della frazione di Castelfranco purtroppo ancora assistono ad estesi allagamenti delle campagne circostanti il paese. Basta con delle autoreferenze! A conclusione di questo corposo scritto si invita il Sindaco in carica a non sottovalutare gli allagamenti delle campagne e a non trascurare l’applicazione della vasta regolamentazione idraulica che riguarda il territorio comunale. Per il futuro intraprenda posizioni che solo la legge e i regolamenti le impongono cercando di evitare scorciatoie deresponsabilizzanti, come quella lamentata, si avvalga appieno soprattutto delle figure amministrative comunali visto che sono ben retribuite anche con trattamenti accessori, perché la carica di sindaco sicuramente è densa di gravose responsabilità e sappia infine che i cittadini locali non sono venuti ad acclamarla sotto casa ma è lei che si è apertamente proposto con numerose settimane di campagna elettorale”.
Il sindaco Priori ha poi risposto a Benelli tranquillizzandolo in merito al fatto che “la situazione è sotto controllo e non vi sono motivi di allarme”. Il primo cittadino spiega anche di non avere spedito subito la nota di Benelli, ma di avere atteso 24 ore, in quanto già dal 5 dicembre (quattro giorni prima) aveva avvisato telefonicamente gli addetti ai lavori del Consorzio, già operativi.
“Si incontrano i soliti aspetti scontati – replica però sempre Benelli, non soddisfatto, alla missiva del sindaco – e non di certo convincenti quindi non idonei a fugare ogni dubbio riguardo il modus operandi comunale. Lei forse pensa di risolvere il problema degli allagamenti della frazione con supposte giustificazione rese postume ai fatti? Lei pensa di risolvere le emergenze pluviometriche col solo uso del telefono? Allora dimostri le sue competenze, parlando con cognizione di causa, del Reticolo idrico minore, di sua competenza che provoca allagamenti dopo piogge ritenute stagionali? Quali rimedi intende opporre per scongiurare il ripetersi del mancato deflusso acque dal Reticolo idrico minore di competenza comunale? Il terzo capoverso della sua lettera mette in contraddizione le sue giustificazioni per cui appaiono né pertinenti né credibili. Prima afferma di aver contattato a mezzo telefono “in via informale” il Consorzio Dunas già dal giorno 5 dicembre e poi invece, (a seguito della segnalazione inoltrata dallo scrivente), in data 10 dicembre ore 13.30 abbandona il telefono ed in forma scritta si rivolge al Dunas per chiedere ufficialmente “… se è stato attivato l’impianto posto in San Paolo Ripa D’Oglio…”. Le giustificazioni da lei menzionate, ottenute come al solito “… via breve….”, non sono più accettabili. In un Comune efficiente le questioni importanti vengono trattate dagli uffici preposti e per i sopralluoghi, le ispezioni, le valutazioni tecniche o altro devono essere conservate tracce e testimonianze scritte in forma di relazioni, rapporti, ecc. considerando che lei parla di allertamento dell’Uff. Tecnico, Polizia Locale, Protezione civile. Gli utenti o meglio i fruitori di servizi esigono ampie, giustificate e credibili prove per il lavoro svolto, supportate da validi documenti e non da aleatori proclami verbali da divulgare sulla fiducia. Le sue spiegazioni sono giunte tardive e la fortuna della frazione è consistita nel fatto che piogge sono terminate. Dell’intera questione si ricava che il suo operato si fonda sulla parola, nessuna testimonianza scritta, nessuna verbalizzazione sulle attività svolte risulta presentabile, per cui si può ricorrere alla solita foglia di fico idonea a tamponare insite disfunzioni. Comunque pongo fine a queste puntualizzazioni pensando al futuro ricordandole ancora una volta che il Reticolo idrico minore, di competenza comunale, si immette nel canale denominato colatore “Laghetto”, le cui potenzialità di sgrondo si sono dimostrate insufficienti. Lei cosa intraprenderà per scongiurare il ripetersi degli allagamenti? Le ricordo infine che il depuratore fognario della frazione di Castelfranco si immette nel Reticolo idrico minore”.
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