Oglio Po, con 'Il cielo in una stanza' il Day Hospital Oncologico a misura d'uomo
Il progetto comporta una spesa di 454mila euro, e diversi soggetti hanno già consentito il raggiungimento di metà dell’importo. Infatti, questa la notizia alla base della conferenza stampa che si è tenuta lunedì alle ore 18 presso la sala consiliare del Municipio di Casalmaggiore
CASALMAGGIORE – Si concretizza finalmente il progetto del Rotary Club Casalmaggiore Oglio Po “Il cielo in una stanza”, che si pone l’obiettivo di trasformare l’odierno reparto di Day Hospital oncologico dell’ospedale Oglio Po in un luogo confortevole di relazione tra uomo e ambiente.
Oltre che ambizioso il progetto è anche importante dal punto di vista dell’impegno economico. Complessivamente comporta una spesa di 454mila euro, e diversi soggetti hanno già consentito il raggiungimento di metà dell’importo. Infatti, questa la notizia alla base della conferenza stampa che si è tenuta lunedì alle ore 18 presso la sala consiliare del Municipio di Casalmaggiore, Fondazione Cariplo ha finanziato al 50% a fondo perduto un primo stralcio del progetto di 160mila euro, e Fondazione Comunitaria ha fatto lo stesso con un secondo stralcio di 40mila euro. Quindi 80mila euro da Fondazione Cariplo e 20mila euro da Fondazione Comunitaria (grazie al coinvolgimento della Camera di Commercio di Cremona) costituiscono una base importante da cui partire.
Altri 91mila euro riguardano spese tecniche sia di progettazione sia di direzione lavori, ma sono state offerte gratuitamente: le prime dallo studio di architettura A+10 di Parma, costituito da Daniel Damia e Paola Tagliavini, che sono anche soci del Rotary Club casalasco, le seconde dallo studio tecnico dell’ingegner Fabio Poli di Casalmaggiore. Per quanto riguarda la parte rimanente da finanziare, un terzo stralcio costituisce parte di un Global Grant, vale a dire un finanziamento chiesto alla Rotary Foundation per 33mila euro. Circa 25mila euro sono stati già raccolti dal Rotary Club per essere destinati al progetto: in gran parte grazie a una cena benefica organizzata da Apindustria, poi anche la somma di 5000 euro donata da Avis Casalmaggiore. Complessivamente quindi 216mila euro sono già a piena disposizione.
Ma vanno sottolineati altri preziosi contributi. In primis del professor Riccardo Groppali, che ha seguito tutta la parte, cospicua, relativa al verde, anche lui in forma completamente gratuita. Poi la ditta Giorgio Dellavalle Giardini, Viabizzuno progettiamo la luce, Arper Arredi e Lemi Group. Inoltre la Cassa Rurale ed Artigiana di Rivarolo Mantovano ha concesso una linea di credito di 100mila euro da restituire in 12 anni senza alcun interesse.
La genesi del progetto risale a tre anni fa, quando la Latteria Sociale di Mantova donò alcune forme di formaggio grana per finanziare alcuni interventi nella sala del Day Hospital oncologico. Da lì il progetto si è ampliato fino ad assumere la forma odierna.
Un importante supporto è stato il coinvolgimento dell’associazione Amici dell’Ospedale Oglio Po e di MEDeA, la onlus coinvolta nella gestione del Day Hospital, presieduta dal professor Rodolfo Passalacqua che è anche primario di Oncologia dell’Asst di Cremona.
La conferenza stampa è servita anche per lanciare un appello al territorio per consentire di ampliare la disponibilità economica e poter dare il via ai primi lavori. Per questo motivo è stato attivato un canale sulla Rete del Dono, dove è possibile fare confluire le donazioni. Ci si è posti il limite ambizioso di 100mila euro, e per raggiungerlo saranno contattati imprenditori, associazioni e istituzioni del territorio, oltre naturalmente ai cittadini.
Ogni informazione sul progetto e sull’andamento della raccolta fondi è pubblicato sulla pagina Facebook “Il cielo in una stanza”. Tutte le donazioni confluiranno sul conto corrente aperto ad hoc dall’Associazione Amici dell’Ospedale Oglio Po (Iban IT52M0877056740000000105300), su cui è possibile versare direttamente, potendo in ogni caso avvalersi delle detrazioni di legge.
IL PROGETTO IN PILLOLE
Vediamo brevemente cosa prevede il progetto. La zona accoglienza verrà ampliata creando una relazione diretta tra attesa, reception e associazione di volontariato. In particolare, la zona di attesa è spaziosa e luminosa, pensata per favorire l’incontro tra i degenti e familiari, il personale medico e l’Associazione di volontariato, creando un rassicurante senso di comunità e interazione.
La reception affacciandosi direttamente sull’ingresso, diventa fulcro e punto di riferimento tra le funzioni.
Gli spazi sono pensati con arredi comodi e facilmente spostabili, per meglio organizzare le diverse attività. Gli ambienti dedicati alle terapie mantengono privacy e intimità. L’illuminazione sarà distensiva e puntuale, sono previste sedute per i familiari e uno spazio per l’attività di lettura ad alta voce, una piccola fontana di acqua calmante e distensiva: abbassare i livelli di stress, è risaputo, migliora l’efficacia della terapia.
Ci si è ispirati al modello dei Maggie’s cancer center nati e diffusi in Gran Bretagna, che ora si stanno realizzando anche oltre quei confini: dopo quelli già presenti ad Hong Kong e Tokyo, un terzo è stato realizzato circa un anno fa a Barcellona. La stanza si presenterà rassicurante e accogliente, predisponendo la persona ad una migliore reazione alla terapia.
L’intero intervento di ristrutturazione è caratterizzato dalla presenza di aree verdi ai lati delle stanze, una a est molto ampia e naturale, l’altra a ovest all’interno del cortile. L’intento progettuale è realizzare un giardino visibile anche dai letti del reparto, che renda possibile l’Healing garden contemplativo, terapia utilizzata da anni nel Nord Europa. Per la manutenzione degli spazi verdi potranno essere coinvolti i pazienti del Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze che, attraverso la cura delle piante, potranno sperimentare i benefici della Garden Therapy.
LA CONFERENZA STAMPA E GLI INTERVENTI
L’iniziativa è stata presentata ieri sera nella sala del Consiglio del Comune di Casalmaggiore alla presenza del sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni, del presidente del Rotary Club Casalmaggiore Oglio Po Vanni Raineri, dell’architetto Daniel Damia che ha presentato il progetto, il professor Riccardo Groppali che si è concentrato sull’aspetto naturalistico, il Direttore Sanitario dell’Asst di Cremona Rosario Canino, il presidente dell’Associazione Amici dell’Ospedale Oglio Po Claudio Toscani e il vice Luigi Borghesi, Federica Negri per MEDeA, Sonia Cantarelli per Apindustria, il Direttore Generale della Cassa Rurale ed Artigiana di Rivarolo Mantovano Paolo Beccari e per la Fondazione Comunitaria Maria Gardinazzi. Non hanno potuto intervenire, pur inviando i loro saluti, Renzo Rebecchi per Fondazione Cariplo, Maria Grazia Cappelli per la Camera di Commercio di Cremona e il presidente dell’Avis Casalmaggiore Stefano Assandri.
FILIPPO BONGIOVANNI – Un grande orgoglio per il sindaco di Casalmaggiore che ha rimarcato l’importanza di un progetto pilota, una unicità in Italia, che si sviluppa proprio nel nosocomio di riferimento, quello cittadino. “Sarà un bellissimo progetto, un unicum in Italia fatto per la comunità, fatto per chi purtroppo sta peggio, fatto per il nostro ospedale Oglio Po che può diventare ancora di più un punto di riferimento per le malattie oncologiche. Grazie al Rotary di tutto questo”.
VANNI RAINERI – Il presidente del Rotary ha ripercorso tutte le tappe di un progetto nato come un service come tanti e diventato, nel corso del tempo, un progetto via via di più ampio respiro. 450 mila euro da trovare, la metà (tra contributi per la partecipazione a bandi, donazioni e rinunce ai cachet di alcuni dei protagonisti coinvolti) già incamerata e l’altra comunque che non spaventa il Rotary e tutti gli altri partners coinvolti. “Tutto procederà con la massima trasparenza, come è giusto che sia quando ciò che sta per nascere è frutto principalmente di donazioni”.
DANIEL DAMIA – L’architetto Damia ha esposto il progetto: “Abbiamo avuto qualche rallentamento dovuto al Covid, ma tutto sta procedendo. I sogni non hanno tempi, e non hanno età. Abbiamo discusso tante volte su questo progetto, sul suo significato. E’ un progetto che colpisce, estremamente innovativo, che sposa l’idea che l’architettura deve calare le proprie radici nel bello, oltre che giustamente nel pratico. L’ospedale è un luogo deputato alla sofferenza. Ci si entra per affrontare cure e a volte quella sofferenza può essere estrema. Nel nord Europa l’attenzione al contesto è presente da 30 anni. Da noi ancora no. L’idea è che se ti trovi in uno spazio bello anche la tua essenza più profonda ne trae giovamento. Oggi gli ospedali spesso presentano spazi fruibili ma freddi. Non ci siamo inventati nulla, abbiamo preso spunto proprio dai Maggie’s cancer center nati e diffusi in Gran Bretagna. Uno dei concetti è quello di intervenire sull’interno per aprire il più possibile all’esterno, al verde, ai colori. Anche le luci, che negli ospedali sono fredde, verranno modificate: via i neon, nel progetto abbiamo previsto luci delicate, adatte alla lettura. Partiamo dal fatto di riportare l’attenzione sull’essere umano. Umanizzare gli spazi interni e esterni, ingentilire una struttura che è luogo di sofferenza, aprire visivamente al verde, ad uno spazio che cura e rispetta gli individui”.
RICCARDO GROPPALI – La scelta delle essenze è stata una tappa importante del progetto. A curare lo spazio verde uno dei maggiori esperti in provincia, Riccardo Groppali: “Quando mi hanno coinvolto in questo progetto, l’ho trovato da subito affascinante. Ogni luogo ha in se il suo progetto. Disegnare uno spazio verde non è mai un caso: è per me mettersi nei panni di chi ne fruisce, soprattutto in questo contesto. Guardare gli alberi fa parte della cura: il ciclo delle piante è il ciclo della vita. Ho voluto che questo fosse un giardino animato. Ho scelto piante che attivano la piccola fauna, nel giardino è previsto uno spazio cibo e un piccolo punto d’acqua. Attrarrà farfalle, vi saranno piante che daranno bacche per uccelli. Faremo di questo giardino un qualcosa che funzioni, che si modifichi. Di certo non sarà subito, ci vorrà il suo tempo ma il concetto è questo: lo spazio verde fruibile sarà un piccolo spettacolo per chi soffre”.
ROSARIO CANINO – Il Direttore Sanitario dell’Asst di Cremona ha voluto ringraziare per questo progetto tutti i soggetti coinvolti. Un progetto naturalmente condiviso sin dalle origini con i vertici dell’ASST. “Grazie, grazie e ancora grazie a tutti voi. Siamo i beneficiari di questo progetto che abbiamo condiviso sin dalle origini. Siamo partiti da un piccolo progetto per arrivare a quello attuale”. Il Direttore Sanitario, a proposito di bello, ha annunciato i lavori per il rifacimento della pavimentazione dei due corridoi di Oglio Po: “Ridotti a condizioni indecenti. Dovremo iniziare i lavori, cercando la maniera di conciliare la sostituzione del pavimento con l’operatività dell’ospedale”. Altra questione sulla quale ASST ha chiesto il finanziamento in Regione è il rifacimento dell’esterno.
SONIA CANTARELLI – La referente di API Industria si è detta orgogliosa di quello che sta per nascere. A coinvolgerla “Due grandi medici che ho avuto modo di conoscere meglio, il dottor Claudio Toscani e il dottor Luigi Borghesi. Quando mi hanno esposto il progetto ne sono rimasta affascinata, così come sono rimasta colpita dal dialogo con i due architetti che mi hanno fatto capire quanto sia importante la qualità e la dignità della vita. Grazie per avermi dato tanto. API Industria c’è stata, c’è e ci sarà in futuro”.
PAOLO BECCARI – “La Cassa Rurale ed Artigiana di Rivarolo Mantovano è una banca che affonda le sue radici nel territorio, è una banca del territorio. A fronte di un progetto, di un’opera di così grande valenza per il territorio non potevamo dire di no. Il Consiglio della Banca, sentita la proposta, ha aderito all’unanimità. Questa evoluzione non è solo motivo di vanto e di orgoglio per tutti noi, ma pure per i nostri clienti e soci. Questo è un progetto che avrà conseguenze a lungo termine. Non siamo preoccupati per quello che manca: abbiamo anche valutato anche il fatto per cui quando le persone vedono entusiasmo e quando i progetti sono validi non si fa fatica a raggiungere l’obiettivo. Come Banca ci siamo stati, ci siamo e ci saremo in futuro”.
FEDERICA NEGRI – La referente di Medea ha sottolineato più volte l’importanza del progetto. “Grazie per averci coinvolto. Questo progetto sposa in pieno le motivazioni per cui Medea, che significa Medicina e Arte, esiste. Questo sentire che il paziente oncologico ha bisogno di un ambiente bello è il nostro sentire. La bellezza è cura che si affianca alle cure mediche e che ha una grandissima importanza”.
CLAUDIO TOSCANI – Il presidente de Gli Amici dell’ospedale Oglio Po ha sottolineato l’importanza di aprirsi al nuovo. “Siamo molto contenti di far parte di questo contesto. Siamo già a metà del percorso. Il Covid ci ha dato modo di confrontarci con la solidarietà di tante persone e di conoscere l’importanza della piattaforma di raccolta fondi. Quella messa su da due ragazzi per l’Oglio Po ha dato risultati davvero importanti. Dobbiamo in futuro dare una mano a questo tipo di raccolta, a questa piattaforma”.
Vanni Raineri & Nazzareno Condina