Santa Federici e il settore B: quando il lavoro ha una grande anima
E' orgogliosa dei 'suoi' ragazzi e di quella attività Gabriella Tentolini: "Quando un anno fa mi hanno proposto questa cosa, ho aderito con gioia. E sono tante le soddisfazioni". GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
CASALMAGGIORE – Un nome alla ‘ditta’ non l’hanno ancora dato, ma un’anima (bella) già ce l’ha. Nell’area industriale, in via Cazumenta 8, tra tante altre attività, sorge la struttura dove lavorano i ragazzi di Santa Federici, gli inserimenti lavorativi tramite Concass ed i volontari, spesso mamme o, come questa mattina, lo stesso presidente del Concass Linda Baroni.
Il laboratorio ergoterapico è un’idea fortemente perseguita dalla Santa Federici. E non è più quello di un tempo in cui il lavoro lo si faceva nella stessa sede, assolutamente monotono, quasi uno (stressante) passatempo: qui si lavora sul serio, con partite e scadenze, con commissioni da portare a termine. Sono aperti da un anno e quest’anno, con i pacchi di Natale sta andando più che bene. Diverse le ditte che si sono affidate al ‘Settore B’ di Santa Federici per i presenti natalizi. Erano stati 200 i pacchi confezionati l’anno scorso. Ad una settimana da Natale sono oltre 400 quelli confezionati quest’anno.
Responsabile delle attività è Gabriella Tentolini: “E’ una grossa soddisfazione – ci racconta – pensare da dove siamo partiti a dove siamo arrivati. I nostri ragazzi vengono quotidianamente alla mattina a lavorare, a fare laboratorio ergoterapico. Si impegnano tantissimo e si danno da fare. Li vedi lavorare soddisfatti e sereni. Per loro è una grossa soddisfazione e un aumento della loro autostima. Si sentono importanti ed hanno la possibilità di sperimentarsi in attività che quotidianamente non fanno”.
In genere i ragazzi sono 4 o 5. Se più di 4 a loro viene affiancato un operatore. Ma non pensate che debbano essere seguiti con timore, o continuamente. Sono ragazzi in gamba, imparano un compito e lo mettono in pratica: “L’importante – ci spiega Gabriella – è che gli venga insegnata una mansione e poi vanno avanti loro. Sono molto determinati. Spesso dobbiamo fermarli noi perché andrebbero avanti per ore. Con i ragazzi è importante insegnare loro una, due funzioni e magari variarle evitando di dare loro troppi compiti differenziati”. Conoscendoli non abbiamo dubbi: i ragazzi della cooperativa se hanno una missione da compiere la portano a termine con impegno e perseveranza. Sono lavoratori attenti e determinati: qui non si scherza: “Fanno in genere due ore, 4 gli inserimenti lavorativi. Certo li seguiamo e lavoriamo con loro, ma sono bravi”.
E’ orgogliosa dei ‘suoi’ ragazzi e di quella attività Gabriella Tentolini: “Quando un anno fa mi hanno proposto questa cosa, ho aderito con gioia. E sono tante le soddisfazioni”.
E orgogliosa è anche la coordinatrice di Santa Federici, Cristina Cirelli. Lei è davvero unica: ha sempre spinto affinché Santa Federici guardasse all’esterno, aprisse braccia e sguardo verso il fuori: il vecchio modello di comunità per handicap chiuso in una struttura protetta è passato (e fortunatamente). Ogni ragazzo è una persona, ognuno di loro è un’infinita e profonda ricchezza: ognuno ha qualcosa da dare e da dire al mondo ed è nel mondo che deve stare. Non dentro, non isolato, non da solo.
Durante l’anno il settore B lavora per la ditta Cantini di Vicomoscano e per la Ergon Line di Viadana. A Natale poi c’è l’attività di confezionamento dei presenti. Quest’anno i prodotti confezionati arrivano dal Salumificio Pezzi di Viadana, dal supermercato Famila di Casalmaggiore, dalla dolciaria Rivoltini di Vescovato (che ha fornito i torroni), dal Caseificio di Quattrocase e da Dolce Caffetteria di Casalmaggiore. A prenotare i pacchi sono stati in primo luogo le ditte Ovopel e Casalasca Servizi, ma poi tanti privati che hanno deciso di festeggiare il Natale aiutando al contempo la cooperativa.
“In questo periodo natalizio abbiamo avuto la possibilità grazie anche all’adesione di alcune ditte e di alcuni privati di confezionare i pacchi natalizi. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci hanno dato questa fiducia, tutti i privati e le due ditte che ci hanno commissionato una quantità notevole di pacchi, la Casalasca Servizi e la Ovopel. L’anno scorso eravamo riusciti a confezionare 200 pacchi, quest’anno siamo arrivati a 400. Ringrazio anche tutti i fornitori che hanno avuto tanta pazienza. Grazie perché tutti hanno mostrato sensibilità in questa avventura in cui ci siamo sperimentati che sta dando notevoli frutti”.
La ditta senza un nome (chiamatela al momento settore B, ma poco importa) non ha intenzione però di fermarsi qui: “Faccio un appello, se qualche ditta ha dei lavori da farci fare siamo ben disposti e ben disponibili. Speriamo di continuare questa avventura nel migliore dei modi. Un grazie particolare lasciatemelo fare alle volontarie che quotidianamente ci vengono ad aiutare, e ci aiutano nei momenti in cui dobbiamo mantenere dei tempi ristretti”.
Per il nome c’è tempo (lo decideranno i ragazzi appena riusciranno a trovare una quadra tra le varie proposte). Per l’anima no. Quella già ce l’hanno e la senti forte in quella fabbrica dove si costruisce – o meglio ancora – si mette alla prova la consapevolezza che il lavoro può essere un mezzo per sentirsi tutti un po’ più uguali.
Nazzareno Condina