Sara Malagola: "Covid, basta dar colpe alla gente. La colpa è di chi le regole le fa"
A scanso di equinozi (come dice simpaticamente il mio Primario) io ieri, primo giorno di zona gialla, ero al lavoro, tutto il giorno. Così come oggi è così come domani e quasi ogni giorno fino al 6 di gennaio
BOZZOLO – Il gioco di scaricare le colpe delle uscite, e degli assembramenti, della ricerca di libertà sui cittadini è stucchevole. E c’è – pure – una ragione scientifica al tutto. A ribadire con un messaggio accorato la questione non è una persona qualsiasi, ma Sara Malagola, che svolge la sua professione in ambito medico. La gente ha ascoltato, nella stragrande maggioranza, tutte le regole che sono state imposte. E se domenica si è riversata fuori è perché poteva farlo. La colpa è di chi le regole le segue o di chi le regole le fa?
“Si chiama PANDEMIC FATIGUE, ed è una condizione codificata in medicina. L’hanno osservata all’inizio del 20esimo secolo, con la pandemia da spagnola, e la stiamo vedendo ora, con SARS COV2. Comprende dei sintomi tra i quali: Ansia, Agitazione, Sbalzi di umore, Rabbia, Tristezza, Irrequietezza, Voglia di libertà, Rifiuto delle norme imposte, Rassegnazione, Passività agli eventi, negazione del problema.
Il fatto che un sintomo non sia come la tosse o la cefalea, o la diarrea, non significa che non sia un sintomo.
Ora, quando sento affermazioni tipo che “la gente non capisce niente” oppure “guarda come si assembrano” oppure “ci devono chiudere dentro per mille anni” mi viene rabbia perché è un po’ come dare dell’idiota a qualcuno che ha una patologia neurologica o del fanigottone a un cardiopatico che non corre i 100mt sotto i 10 secondi.
E guai al primo che pensa che questa sia un atteggiamento negazionista o permissivista o quel che volete. No. Io non nego un bel niente, mi sveglio ancora di notte con l’ansia di marzo. Quindi no, io non nego.
Però basta con lo scarico di responsabilità sui cittadini. È sempre colpa dei cittadini se le cose vanno male: no!
I cittadini in modo più che diligente hanno sopportato e sopportano restrizioni alla libertà personale e si adeguano a indicazioni igienico sanitarie. Chi più, chi meno, ma percentualmente in assoluto la maggior parte.
Pertanto, quando offendete chi si fa un giro in centro la domenica ripensate se davvero la colpa è di chi si attiene alle regole o di chi le regole le fa.
A scanso di equinozi (come dice simpaticamente il mio Primario) io ieri, primo giorno di zona gialla, ero al lavoro, tutto il giorno. Così come oggi è così come domani e quasi ogni giorno fino al 6 di gennaio. Non sono andata i Ibiza o in posti esotici in estate, e vedo la mia famiglia con mille precauzioni.
E sono stanca, mortalmente stanca. Stanca di non vedere i miei amici, di non mangiare una pizza, di rimandare i miei progetti, di lavorare senza sosta. Ma non mi importa, faccio il mio dovere e lo farò sempre. Quindi per favore, astenersi perditempo: poche regole chiare e basta con lo scarica barile”.
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