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Rugby Viadana 1970, Buone nuove: torna il preparatore Sebastiano Peri

soddisfa pienamente entrambe le condizioni (umana e professionale)e quindi si tratta di un'ottimo acquisto per la Società viadanese che affianca Peri a Santiago Monzon.

Sebastiano Peri (Foto SOFO)
Sebastiano Monzon (foto Sofo)

VIADANA – In un ambiente particolare e talvolta delicato quale possa essere uno spogliatoio di una realtà sportiva esiste una sorta di alchimia che faccia funzionare tutto al meglio, le componenti essenziali sono di natura professionale, la competenza è fondamentale ed i tratti caratteriali ed umani devono avere un altissimo grado di compatibilità. L’empatia, in tal, senso è fondamentale.Il ritorno del preparatore atletico Sebastiano Peri soddisfa pienamente entrambe le condizioni e quindi si tratta di un’ottimo acquisto per la Società viadanese che affianca Peri a Santiago Monzon.

 

Sebastiano commenta: “Dopo essere stato più volte contattato dalla società, ho deciso di tornare a collaborare con il Rugby Viadana, dopo aver conosciuto German, cercando di conciliare il mio lavoro di Osteopata e l’attuale incarico che mi vede coinvolto con il CUS Milano Rugby.

La mia prima settimana è stata particolare, rientrando a “lavori in corso”, in un ruolo differente rispetto al passato, ma ho trovato uno spogliatoio sereno soprattutto dopo la grande vittoria contro Calvisano. Ho passato i primi giorni a conoscere i giocatori nuovi, i metodi di lavoro dello staff e l’organizzazione generale.

La sensazione più strana è stata poi la partita a Padova, ritrovando da subito, come avversario, un Amico come Victor Jimenez. La squadra è molto giovane, ma sta bene, credo che con il tempo e il lavoro potremo avere grandi soddisfazioni, come dimostrato appunto dai giocatori nel derby”.

Rispetto ai lavori fatti fino adesso dello staff, Sebastiano aggiunge: “La preparazione atletica è una scienza abbastanza precisa, come ogni allenatore, ogni preparatore la adatta al gruppo/squadra/giocatore/staff per rendere la squadra il più competitiva possibile. Credo di esprimere il pensiero di tutti nell’affermare che il preparatore deve essere al servizio della squadra, e non viceversa, per renderla il più performante possibile, e questo è il lavoro che faremo”.

A. S.

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