Bozzolo, funerali di don Giuseppe Giussani: "La povertà come scelta di vita"
"Vorrei che tu sentissi il mio saluto dall’alto dei cieli e accogliere la mia preghiera e di tutti quelli che ti hanno voluto bene. Aiutaci a camminare - ha concluso don Luigi - su quella strada che tu assieme a don Primo Mazzolari c’avete lasciato in ricordo"
BOZZOLO – Due Vescovi di Cremona, l’ex mons. Dante Lafranconi e l’attuale titolare della Diocesi mons. Antonio Napolioni, insieme ad una quarantina di sacerdoti hanno onorato la figura di don Giuseppe Giussani nel giorno del suo funerale. Il rito si è svolto questa mattina alle 10 nella chiesa di Bozzolo con la presenza di numerosi fedeli ordinatamente disposti.
La liturgia è stata seguita a distanza anche dai due missionari del nostro territorio Padre Luigi Brioni e Padre Vittorio Bongiovanni in Sierra Leone. Un’ora prima un’altra funzione con la recita del rosario da parte del vicario don Nicola Premoli e del parroco don Luigi Pisani che ha tracciato un ricordo personale e struggente del defunto.
Ascoltando le parole di don Luigi è stato come vedere in un film un ampio squarcio di vita del sacerdote scomparso nei giorni scorsi all’età di 85 anni. Un racconto triste, nostalgico e allo stesso tempo intriso di grande ammirazione e considerazione sottolineandone, parola per parola, i valori, la semplicità e l’umiltà mescolate alla sofferenza degli ultimi tempi.
“Vorrei dirti, don Giuseppe ‘che ti presentiamo l’onore delle armi, se mi fosse consentito questo termine anche se non abbiamo potuto vestirti con i paramenti sacerdotali e adagiare la stola sulla bara qui davanti”.
E’ poi seguita una serie infinita di commoventi ricordi ed è stato davvero come assistere allo scorrere di una pellicola cinematografica attraverso le parole del parroco di Bozzolo. “Con lui ho condiviso quelle terre, io a Rivarolo del Re lui a Brugnolo in quella povera casa dove lottavi spesso con Maddalena la collaboratrice domestica che ti preparava vestiti ordinati mentre tu indossavi sempre la stessa giacca a vento dal 1 gennaio al 31 dicembre. Quello era il tuo look, come i passeri nel cielo sempre adornati con le stesse piume. Gli abiti nuovi li regalavi a chi ne aveva bisogno. I poveri e i bisognosi erano sempre nella tua mente. Ed io ti invidiavo perché non avevo la possibilità di rendere visita agli ammalati come facevi tu costantemente. Negli ultimi tempi, quando ti eri trasferito alla Casa di Riposo non mi riconoscevi più e questo ha rappresentato uno dei miei più grandi dolori. Ti parlavo, ti chiedevo “andòm ben?” e tu reagivi con un lieve sorriso, una specie di smorfia sempre la stessa”.
I ricordi sono poi andati a quella famosa bicicletta in sella alla quale don Giuseppe si allontanava frequentemente dalla Casa di Riposo per ritornare nella sua Brugnolo. “Ci siamo spaventati quella mattina che una macchina ti aveva urtato facendoti cadere e mentre il conducente spaventato ti chiedeva come ti sentivi ti sei rialzato di scatto dicendo “Scusi, scusi, non è successo niente, devo andare”.
“Vorrei che tu sentissi il mio saluto dall’alto dei cieli e accogliere la mia preghiera e di tutti quelli che ti hanno voluto bene. Aiutaci a camminare – ha concluso don Luigi – su quella strada che tu assieme a don Primo Mazzolari c’avete lasciato in ricordo”.
Durante la Messa intensa e solenne l’omelia del Vescovo non è entrata nella figura pastorale di don Giuseppe puntando piuttosto sulla sua spiritualità. Rifacendosi alle letture del giorno mons. Napolioni lo ha paragonato a quell’indovino che sognava cose belle per Israele cosi come don Giuseppe ha interpretato e diffuso le cose belle della Chiesa e del mondo con lo stesso spirito di don Primo Mazzolari.
Tra i primi banchi la sorella e i parenti del defunto oltre ai tre sindaci Giuseppe Torchio di Bozzolo, Luca Zanichelli di Rivarolo del Re e Massimiliano Galli di Rivarolo Mantovano. Per la Fondazione Mazzolari non poteva mancare l’ex segretario Ghidorsi, appartato in fondo alla chiesa “Sentivo che gli avrei fatto un torto se non fossi venuto” il suo commento.
Ros Pis