Cronaca

Torre d'Oglio, le proposte di Sarasini (Commessaggio) nella mozione in consiglio provinciale

"Si valuti anche l’installazione anche di dispostivi di controllo elettronici (lettori targhe) da posizionare su entrambe le sponde collegandoli agli apparti già esistenti dei comuni rivieraschi (Marcaria e Viadana) attraverso una convenzione specifica" si legge nel documento.

TORRE D’OGLIO – Si affidano a una lunga mozione i consiglieri provinciali di minoranza Alessandro Sarasini (sindaco di Commessaggio) e Matteo Guardini (sindaco di Cavriana) per chiedere la posa di protezioni sul ponte di Torre d’Oglio, chiuso per il passaggio di mezzi pesanti, rimasti incastrati nei giorni scorsi. “Sui media locali – si legge – sono stati segnalati alcuni tentativi di attraversamento del ponte in chiatte sul fiume Oglio nella zona di Torre d’Oglio da autocarri ed autoarticolati, eccedenti il limite ammissibile dei 35 q.li che hanno reso impraticabile per alcune ore il tratto di strada provinciale per “rimuovere” la situazione. Al di là dell’aspetto dell’interruzione che è evidentemente poca cosa, vi è la consapevolezza che il ponte in oggetto è particolarmente delicato, assoggettato negli anni ad interventi di manutenzione di rilievo economico. Non ultimo, nel bilancio di previsione prossimi, sono previsti fondi proprio per ulteriori interventi di manutenzione per somme vicine agli 800.000 euro. La causa di queste spiacevoli situazioni sta nel fatto che molti dispositivi di guida assistita, (navigatori) indirizzano i mezzi sulla SP 57 oltre all’evidente fatto che i trasportatori spesso sono irrispettosi delle segnaletiche e delle infrastrutture”.

“Ricordiamo, anche se è noto a tutti – si legge nella mozione – che il ponte ha chiatte in calcestruzzo particolarmente delicate e che uno dei motivi per il quale era rimasto chiuso per lunghi periodi era proprio perché le chiatte nella sponda marcariese appoggiavano sul fondale provocando lo schiacciamento dei natanti che non sono resistenti a sforzi di schiacciamento. Il solo peso a vuoto di un autoarticolato simile a quello recuperato sul ponte in chiatte è di circa 10 tonnellate, circa 3 volte il limite consentito al transito. Non è dato sapere se i mezzi che sono stati recuperati hanno causato danni alle strutture ed alle imbarcazioni, ma sappiamo dalle polizie locali che gli autisti erano tutti di nazionalità italiana. Apprendiamo positivamente dai media che il Presidente Morselli sta valutando dispositivi di riduzione della sagoma limite di passaggio, riducendo la larghezza di transito, che per altro è già ridotta dalla infrastruttura in calcestruzzo del ponte”.

Alla luce di queste premesse sono tre le richieste al presidente della Provincia di Mantova Beniamino Morselli: “Incaricare l’ufficio tecnico della Provincia per una valutazione tecnico/economica di dispostivi efficaci, a protezione della infrastruttura oltre ad un miglioramento della segnaletica verticale esistente; reperire, con urgenza, nel bilancio dell’ente le somme necessarie per l’installazione di detti dispositivi che ne limitino la sagoma affinché si tuteli il ponte; valutare l’installazione anche di dispostivi di controllo elettronici (lettori targhe) da posizionare su entrambe le sponde collegandoli agli apparti già esistenti dei comuni rivieraschi (Marcaria e Viadana) attraverso una convenzione specifica, che potrebbe essere riproposta anche per altre situazioni dove vi è la necessità di effettuare controlli e se necessario procedere con sanzioni”.

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