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Gozzi, minoranza all'attacco: "Non conosce il TUEL. E non poteva convocare quel consiglio"

"Gozzi dimostra di non conoscere il Testo Unico Enti Locali - e per un presidente del consiglio è grave - perché non sa che il consiglio non può mandarlo a casa per una causa di ineleggibilità pregressa rispetto alla data delle elezioni. Potrebbe farlo soltanto una segnalazione partita da un cittadino, ossia un’azione popolare presso il Tribunale di Mantova”.

VIADANA – Il prossimo 10 dicembre alle ore 19.30 il consiglio comunale di Viadana sarà chiamato a decidere sulla rimozione delle cause di incompatibilità di Pietrangelo Gozzi, che riveste il duplice ruolo di  presidente del consiglio e consigliere della Fondazione “Villaggio del Ragazzo”. Il punto però viene messo in discussione dalle stesse minoranze che si erano prese la soddisfazione, a voto segreto, di vedere approvata la mozione in merito alle cause ostative e alla ineleggibilità di Gozzi, non ancora dimessosi dal Cda della Fondazione quando si era candidato a consigliere.

Il punto è anche questa volta formale e trova la firma di tutti i consiglieri di minoranza, pur appartenenti a gruppi consiliari diversi tra loro. “La convocazione del consiglio, infatti – spiegano i consiglieri Silvio Perteghella, Fabrizia Zaffanella, Benedetta Boni, Nicola Federici, Alessia Minotti e Cristina Torricelli – non è stata preceduta da nessun tipo di programmazione dell’attività consiliare come la conferenza dei capigruppo”. Secondo la minoranza questo diventa un problema di conflitto di interesse. “Il Presidente del consiglio ha un interesse diretto e personale nella convocazione, potendo verificare la presenza o l’assenza di questo o quel capogruppo di maggioranza, che sostiene l’amministrazione comunale. Inoltre vi è la certezza che nessun capogruppo di minoranza sia stato interpellato al riguardo. Questo tipo di atteggiamento può essere oggetto di una potenziale turbativa sulla deliberazione per assenza di un consigliere comunale che il dottor Gozzi potrebbe individuare come potenziale voto favorevole rispetto all’approvazione di un punto che lo riguarda all’ordine del giorno”.

Secondo la minoranza Gozzi ha sbagliato tre volte: in primis a convocare il consiglio comunale in prima persona, per conflitto di interessi, dato che toccava stavolta al vicepresidente (Silvio Perteghella) farlo, poiché il primo punto riguarda proprio Gozzi; in secondo luogo ha avuto molta fretta, convocando il consiglio senza aspettare i termini che la legge concedeva; in terza battuta non ha convocato la capigruppo, suscitando il sospetto di qualche “assenza programmata” il giorno 10, potenzialmente in suo favore al momento del voto.

Perteghella, peraltro, rivela un altro aspetto: “Dimettendosi dalla fondazione Gozzi ha consegnato a noi consiglieri la prova provata che non si era mai dimesso prima, dunque palesando potenziali cause di ineleggibilità precedenti al primo Consiglio Comunale. Non solo: Gozzi dimostra di non conoscere il Testo Unico Enti Locali – e per un presidente del consiglio è grave – perché non sa che il consiglio non può mandarlo a casa per una causa di ineleggibilità pregressa rispetto alla data delle elezioni. Potrebbe farlo soltanto una segnalazione partita da un cittadino, ossia un’azione popolare presso il Tribunale di Mantova”. Di fatto, dunque, una sorta di “trappola” tesa a Gozzi dalla minoranza, che ha avvisato della questione la Prefettura di Mantova e intanto scalda ulteriormente la vigilia di un consiglio ora molto atteso.

Giovanni Gardani

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