Padre Zambotti ricorda Padre Grasso, ucciso nel Catanese: "Notizia che mi sconvolge"
Quello che è successo nei giorni scorsi, quando un ospite avrebbe dato fuoco al suo letto, provocandone in modo così drammatico la morte, non riesco e non posso spiegarmelo a distanza. Ripeto che quando abbiamo lavorato gomito a gomito aiutandolo a far partire la struttura non avevo riscontrato problemi nei rapporti con le persone accolte".
RIVAROLO DEL RE – “Conoscevo bene fratel Leonardo Grasso il religioso morto drammaticamente nel suo letto, incendiato da un ospite nella Comunità catanese”. Così risponde Padre Francesco Zambotti, ideatore delle Tende di Cristo sparse nel mondo intero per assistere e confortare persone con dipendenze, malati di Aids, persone senza famiglia. “Mi telefonano da mezza Italia per chiedermi scherzosamente se sono ancora vivo. In effetti anche quella comunità siciliana si chiama Tenda ma non ha collegamenti con le nostre strutture. Posso però dire di averla avviata e organizzata personalmente. Eravamo alla fine degli anni ’80 e il mio superiore generale Padre Angelo Brusco mi chiamò, chiedendomi se potevo dare una mano in quella struttura a due passi da Riposto, che effettivamente versava in condizioni fatiscenti. Sono rimasto un po’ di tempo, ho fatto togliere le crepe e riottenuto l’agibilità, dopodichè me ne sono tornato ai miei assistiti anche perchè a Rivarolo del Re, come si ricorderà, non era facile in quel periodo far accettare alla popolazione di allora l’insediamento di una Comunità di quel tipo. Che era la seconda in assoluto, dopo la prima nata a Roma nel quartiere Parioli”.
“L’Associazione sicula-napoletana – precisa Padre Zambotti – attraverso il Padre Provinciale Rosario Messina ha quindi proseguito l’attività in quella residenza dopo la mia permanenza, accogliendo anche il suggerimento di intitolarla “Tenda di San Camillo” (dal nome dei Frati Camilliani a cui appartiene padre Francesco Zambotti). Fratel Leonardo Grasso (un religioso e non Sacerdote) era una persona squisita, attenta e preparata. Quello che è successo nei giorni scorsi, quando un ospite avrebbe dato fuoco al suo letto, provocandone in modo così drammatico la morte, non riesco e non posso spiegarmelo a distanza. Ripeto che quando abbiamo lavorato gomito a gomito aiutandolo a far partire la struttura non avevo riscontrato problemi nei rapporti con le persone accolte là dentro. Purtroppo sono momenti pericolosi e imprevedibili. Da noi qui a Rivarolo tutto è tranquillo, non si sono mai verificate tensioni particolari anche se aggiungo che nessuno è perfetto”.
Ros Pis