del Grande Fiume
in mostra c'è anche Sabbioneta
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BOZZOLO – La corsa contro il tempo ha dato buon esito. Lunedì mattina Asst Mantova, 118 e Areu, undici Medici di Base assieme alla direzione dell’Ospedale di Bozzolo e ai rappresentanti del Comune di Bozzolo, a conferma dell’interesse comune dell’iniziativa, si sono incontrati per il via libera ai tamponi ultrarapidi in percorso sicuro.
Un servizio che dunque, presso l’ospedale don Primo Mazzolari di Bozzolo è partito già da martedì: una novità significativa e attesa con le tappe che però sono state bruciate, dato che ci si aspettava il via libera attorno alla metà di dicembre e invece con l’inizio dell’ultimo mese dell’anno, ecco che il tampone “Drive Throught” può iniziare ad essere somministrato. L’interesse è territoriale, non soltanto legato dunque al comune di Bozzolo: sono infatti oltre 16mila i pazienti mutuati del territorio, che possono accedere a questo servizio, che ha come vantaggi la rapidità e anche il fatto che il paziente, al quale il tampone viene somministrato senza nemmeno scendere dall’auto, non ha praticamente contatti con l’esterno, se non quello inevitabile con il medico che preleva il materiale da analizzare.
E’ stata validata la possibilità di utilizzo della “camera calda”, quella cioè di passaggio dalle ambulanze, abbastanza larga per lasciare passare le auto in sicurezza, così come è stata verificata la quota di sanitari (medici ed infermieri) per una ulteriore estensione del servizio. Il comune di Bozzolo, assieme all’ospedale e alla San Vincenzo, aveva lanciato una raccolta fondi tra i cittadini per i lavori necessari a migliorare la viabilità in quel tratto e a posizionare un cancello automatico che aiutasse a regolare gli accessi all’interno della cosiddetta “camera calda”. La cittadinanza ha risposto, confermando quanto il servizio sia sentito. I lavori per il nuovo ingresso sono stati assegnati e questi saranno realizzati senza interrompere l’afflusso del “Drive In”, mentre, sempre senza interrompere l’afflusso, si provvederà ai lavori stradali. Questo ha consentito al “Drive In” di partire da subito, senza dover attendere i previsti 10-15 giorni.
Giovanni Gardani