Vecchio ospedale, Annamaria Piccinelli: "Sia sede del Presst, la Regione può farlo"
Sembrava vi fossero gruppi interessati a farne qualcosa. Ma probabilmente nessuno si è spinto mai più in là delle intenzioni: troppo pesanti i vincoli architettonici, troppi i soldi da investire. Inutile sperare
CASALMAGGIORE – Una ferita che brucia. 30 anni di quasi completo abbandono, di incuria quasi completa se si eccettua – e fortunatamente – la chiesa che ancora conserva le opere del Ghislina e la parte che guarda a via Cairoli, seriamente compromessa ma non ancora perduta per sempre. Il vecchio ospedale è lì, fantasma tra le costruzioni, ricordo di chi lo ha vissuto.
Restano solo le bisce e le pantegane, insieme ai piccioni, a presidiarne le pietre. Quelle vecchie pietre che ancora resistono al tempo che inesorabilmente passa. Ci aveva provato l’amministrazione Bongiovanni (la struttura appartiene all’ASST) a rendere più appetibile l’area. Proprio perché quella ferita brucia in una città nella quale quel vecchio ammasso reso fatiscente da decenni di completo disinteresse rappresenta il punto più alto di degrado della città.
Sembrava vi fossero gruppi interessati a farne qualcosa. Ma probabilmente nessuno si è spinto mai più in là delle intenzioni: troppo pesanti i vincoli architettonici, troppi i soldi da investire. Inutile sperare nel petroliere arabo.
L’unica che può intervenire è la Regione. La proprietà è dell’ASST di Cremona. A farsi portavoce del tentativo di rimettere in sesto l’area per farne un centro polifunzionale, un centro di medicina territoriale, una struttura complessa in grado di riunire parte dei servizi legati alla persona e alla sua salute Annamaria Piccinelli (Vivace e Sostenibile).
“Il 2 Dicembre – ci racconta – se vengono rispettati i tempi, scadono i 30 giorni per avere risposta dalla Regione. Il 20 ottobre ho infatti evidenziato sulla stampa i disservizi del Presst di Casalmaggiore, dieci giorni dopo ho quindi avanzato una proposta che ha trovato incoraggiamento a proseguire da parte dei consiglieri regionali Matteo Piloni PD e Marco degli Angeli M5s. Quest’ultimo ha tradotto poi concretamente la proposta in una interpellanza presentata a Milano”.
Il centro sarebbe ancor più importante viste anche le carenze del Presst attuale nell’ex circolo Turati. Carenze più volte denunciate anche dalla stessa Annamaria Piccinelli: “Il nostro Presst – prosegue – è fatto in modo tale che i prelievi bisogna andarli a fare all’ospedale Oglio Po e i vaccini bisogna andarli a fare all’Avis. E meno male che c’è un’associazione privata, di volontariato, che con grande efficienza, intraprendenza e generosità sopperisce alle carenze della struttura di piazza Garibaldi”. La struttura in cui si trova il Presst è di proprietà della Fondazione Busi e data in affitto all’ASST di Cremona.
“D’altra parte – rimarca la consigliera comunale – abbiamo un ospedale vecchio di proprietà dell’Asst di Cremona, con spazi meravigliosi e ampio parcheggio, lasciato lì a marcire, fatiscente da trent’anni. Ho quindi messo insieme le due cose e avanzato una proposta. Un finanziamento regionale all’ASST di Cremona, vincolato alla ristrutturazione dell’ospedale vecchio di Casalmaggiore per ricavarci il centro di medicina territoriale dell’ambito Oglio Po, in sostanza la governance di tutta la rete di salute pubblica fatta da ospedale e Rsa, medici di base e pediatri, consultori, servizi a bassa intensità, diagnostica di base, teleassistenza, guardia medica, Usca e igiene ambientale”.
La questione sarà discussa anche nel prossimo Consiglio Comunale: “In attesa dell’imminente parere della Regione, ho preparato una mozione per il prossimo Consiglio comunale e comunicazioni al Presidente della Provincia e ai Consiglieri regionali cremonesi affinché spingano per un’operazione che avrebbe molteplici e enormi ricadute positive per Casalmaggiore”.
Nazzareno Condina